Hassan Zein Al-Din è un medico palestinese che vive nella Striscia di Gaza e che ogni giorno inforca la sua bicicletta e pedala per 15 km chilometri per raggiungere uno degli ospedali rimasti a Gaza City, dove lo attendono diversi dei suoi pazienti. Dopo la strage del 7 ottobre a opera di Hamas, Israele ha scelto la strategia bellica dell’assedio alla Striscia. A quasi un mese dall’inizio di questa vera e propria guerra sono migliaia i morti tra i civili palestinesi a causa delle bombe. Ormai non c’è più benzina e le strade sono in larga parte distrutte dalle esplosioni. La bicicletta è un mezzo che in un contesto di tale devastazione permette ancora quel minimo di autonomia negli spostamenti.
Hassan è riuscito a raccontare la sua storia nonostante la situazione a Gaza sia precaria anche per quanto riguarda la connessione internet. Il quotidiano irlandese The Journal ha pubblicato sul proprio sito la lettera in cui il medico Hassan racconta di quanto sia difficile spostarsi in bicicletta a Gaza. “Il mio viaggio è molto pericoloso – ha raccontato -. Pedalo il più possibile lungo la spiaggia per evitare strade ed edifici che vengono colpiti dalle bombe. Ma nemmeno questo percorso è sicuro, perché a volte i razzi arrivano anche dalle navi militari. Ogni volta che le strade sono state bombardate, devo portare la bicicletta sulle spalle per superare le macerie”.
Come ha ribadito il medico il suo lavoro in ospedale, dove lavora in un reparto pediatrico, è reso ancora più difficile dalla scarsità di medicinali. “A volte usiamo un solo flacone di sciroppo per la tosse per tre bambini. Cerchiamo di portare loro un flacone di antibiotici e il giorno dopo cerchiamo di trovarne un altro, in modo che possano completare il ciclo. È molto difficile. Dopo aver curato questi bambini, ho circa 10-15 altri pazienti a Gaza City che raggiungo in bicicletta”.
Oltre a pedalare fino all’ospedale il medico Hassan usa la bicicletta anche per raggiungere altre zone di Gaza rischiando ogni volta la vita. Sono tante le storie di solidarietà che da settimane riescono a uscire dalla Striscia per raccontare di un’umanità in costante pericolo. Come vi abbiamo raccontato su BC per il popolo palestinese la bicicletta è anche uno strumento di resistenza.