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Treno+bici: la Ue studia l’obbligo di otto posti per ogni nuovo convoglio

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Una rastrelliera per bici su un treno in Francia: una realtà che potrebbe diventare comune a tutta la Ue.

Per ora è solo una bozza di regolamento Ue approvata dal Comitato Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, ma per il mondo della bicicletta è un gran passo in avanti verso una vera intermodalità non solo legata al cicloturismo.

Tutti i treni europei, sia quelli pendolari che gli altri ad alta velocità, dovranno, entro due anni dall’approvazione del regolamento, prevedere spazio per almeno otto biciclette.

Anche i treni ad alta velocità dovranno riservare spazio a otto biciclette.

Il testo deve passare ancora l’esame dell’aula e poi venire discusso con il Consiglio Europeo – l’assemblea dei capi di stato e di governo dei Paesi Ue – ma l’ottimismo, anche se tenuto sotto controllo, non manca. Il testo infatti non lascia spazio a interpretazioni: “i passeggeri hanno il diritto di trasportare le biciclette a bordo del treno, compresi i servizi ad alta velocità, a lunga distanza, transfrontalieri e locali. Tutti i materiali rotabili passeggeri nuovi o ricondizionati devono, al più tardi due anni dopo l’entrata in vigore del presente regolamento, includere uno spazio appositamente indicato per il trasporto di biciclette assemblate, con un minimo di 8 spazi”.

Molta soddisfazione tra le forze che da sempre si battono per una nuova mobilità che abbia nella bici uno dei suoi cardini. “Si tratta di una scelta importante che risponde alle esigenze di ciclisti e del cicloturismo che negli ultimi anni è cresciuto del 20%, generando nell’Unione europea un volume di affari annuo di oltre 40 miliardi di euro”, ha dichiarato Michael Cramer, l’eurodeputato del gruppo Verdi/Ale che da sempre sostiene l’uso della bicicletta.

Treno +bici per ridimensionare il ruolo dell’auto nella mobilità quotidiana.

L’Italia poi, non è certo un Paese all’avanguardia per quanto riguarda la questione bici+treno con una giungla di tariffe e di regolamentazioni che variano un po’ da Regione a Regione, mentre su Intercity e Alta velocità si possono portare come bagaglio gratuito solo le pieghevoli o quelle normali smontate e impacchettate. Per questo anche Fiab ha manifestato soddisfazione per la strada intrapresa. “L’alleanza bici+trasporto pubblico in generale, e in particolare quella bici+treno, sono la chiave per l’indispensabile riconversione del trasporto persone – ha commentato Alessandro Tursi, vicepresidente di Fiab e di Ecf – L’imbattibile velocità del treno per andare dal centro di una città al centro di un’altra, unita alla competitività della bicicletta in ambito urbano, potranno in prospettiva ridimensionare il ruolo dell’auto a complementare e non più di dominio assoluto come accade oggi in diverse zone d’Europa, in particolare in Italia dove il numero di auto per abitante è abnorme”.