C’è quella celebre, forse un po’ inflazionata, di Albert Eistein. E poi c’è quella decisamente meno popolare di Alfredo Oriani, scrittore e intellettuale che ha lodato la bicicletta a inizio ‘900 e che è stato il primo cicloturista italiano. Ecco 10 frasi famose, di personaggi famosi, sulla bicicletta.
EINSTEIN – “La vita è come andare in bicicletta. Per restare in equilibrio devi muoverti”. Albert Einstein amava camminare, amava andare in barca a vela e amava anche pedalare. Questa frase la scrisse in una lettera al figlio Eduard. Pensate che persino la Teoria della Relatività fu concepita proprio pedalando, come da sua stessa ammissione.
D’AVENIA – “Solo in bicicletta puoi sorprendere le cose senza essere visto, come sanno fare i poeti”. Lo ha detto, anzi scritto, Alessandro D’Avenia nel romanzo Cose che nessuno sa (Mondadori 2011), che racconta la storia di Margherita, una ragazza di 14 anni di Milano. In bicicletta, per le vie di Milano, pedala il professore di Margherita, personaggio un po’ strambo che la aiuterà a crescere.
ORIANI – “Una bicicletta può ben valere una biblioteca”. Alfredo Oriani ci trova pienamente d’accordo. Pedalare non è un’azione fine a se stessa: la bici è strumento di cultura e conoscenza. Per qualcuno Oriani, scrittore e intellettuale di inizio ‘900, originario di Faenza, è stato l’ideatore del cicloturismo in Italia. “Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà”, disse.
HACK – “Camminare a me non va, in bicicletta vo’ meglio. È un mezzo meno faticoso. Fino a poco tempo fa pedalavo spesso, ricavandone equilibrio, voglia di fare e volontà”. Sta scritto, nero su bianco, nel Diario di un incontro di Margherita Hack e Marco Santarelli (Zikkurat edizioni & lab, 2010). La scienziata fiorentina di nascita ma triestina di vocazione astronomica era una grande pedalatrice: non per niente ha pubblicato un libro dal titolo La mia vita in bicicletta (Ediciclo 2011).
JOBS – “Così, per me il computer è sempre stato una bicicletta per la mente”. Steve Jobs, fondatore di Apple, commentò così una ricerca scientifica cercando di spiegare come l’invenzione della bicicletta fosse stata cruciale per la storia dell’uomo. “Qualcosa in grado di portarci molto oltre le nostre capacità innate”.
HEMINGWAY – “Èandando in bicicletta che impari meglio i contorni di un paese, perché devi sudare sulle colline e andare giù a ruota libera nelle discese”. Ernest Hemingway, altro colosso della letteratura internazionale, amava il ciclismo. Seguiva da vicino il Tour de France ma ancora di più adorava le corse in pista, le mitiche “Sei Giorni”.
CONAN DOYLE – “Quando il morale è basso, quando il giorno sembra buio, quando il lavoro diventa monotono, quando ti sembra che non ci sia più speranza, monta sulla bicicletta e pedala senza pensare a nient’altro che alla strada che percorri”. Correva l’anno 1885 e Sir Arthur Conan Doyle (il papà di Sherlock Holmes e più in generale del genere letterario giallo) scrisse così in un articolo per Scientific American. Come dargli torto?
KENNEDY – “Niente è paragonabile al semplice piacere di un giro in bicicletta”. Un altro inno d’amore per le due ruote e per il semplice gusto di pedalare: questa volta la firma è di JFK, cioè John Fitzgerald Kennedy, il 35esimo presidente degli Stati Uniti d’America, ucciso a Dallas nel 1963. Amava lo sport ed era appassionato di ciclismo. Suo figlio JFK Junior venne spesso fotografato in sella a una bici.
CIPOLLINI – “La bicicletta ha un’anima. Se si riesce ad amarla, vi darà emozioni che non dimenticherete mai”. Mario Cipollini, il Re Leone del ciclismo italiano, di due ruote se ne intende. Il suo rapporto con la bici, come dimostra questa frase, è sempre stato un affare di cuore, non solo una questione meramente sportiva.
SCHULZ – “La vita è come una bicicletta con dieci rapporti. Tutti noi abbiamo rotelline che non usiamo mai”. Charles Schulz fece dire questa frase a Snoopy in una striscia di Peanuts del 29 maggio del 1981. Uno dei personaggi minori di Schulz, Replica Van Pelt, fratello minore di Linus, è quasi sempre ritratto nel seggiolino posteriore della bicicletta di mamma.