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Cicloturismo in Friuli Venezia Giulia: 5 percorsi da scoprire

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L'Alpe Adria nei pressi di Tarvisio
L'Alpe Adria nei pressi di Tarvisio © Mate Image

Benvenuti in una regione tutta da scoprire in bicicletta: chi viaggia per cicloturismo in Friuli Venezia Giulia può scegliere infatti tra una rete di percorsi adatti a tutti i gusti e a tutte le gambe. Il ventaglio dell’offerta va dalle grandi salite con le Dolomiti sullo sfondo alle passeggiate slow sull’Adriatico. Qui sotto, selezionati per voi, ecco 5 percorsi da non perdere. Andate poi sulla pagina dedicate al cicloturismo in Friuli Venezia Giulia, dove trovate tutti gli itinerari della regione, sia su strada che per mountain bike. Il sito vi offre la possibilità di scaricare le tracce Gps. E di scegliere tra i servizi più vari, dai noleggi alla rete dei Bike Hotel, alle soluzioni di trasporto bici su treno e addirittura su barca.

1 – Alpe Adria: dalla montagna al mare

Lungo l’Alpe Adria © Di Stefano / BC

È il percorso più battuto da chi si muove per cicloturismo in Friuli Venezia Giulia. Parte da Salisburgo, in Austria e arriva a Venezia dopo oltre 400 chilometri. Il tratto più suggestivo è proprio quello che attraversa il Friuli Venezia Giulia: in tutto vi propone 175 chilometri di morbida discesa dal valico di Coccau, confine con l’Austria, fino all’incontro con l’Adriatico a Grado. Sono bellissimi i tratti ricavati sull’ex ferrovia Pontebbana, con le antiche e caratteristiche stazioncine. Dedicate del tempo per le soste a Venzone, tra i borghi più belli d’Italia, nel capoluogo Udine, nelle città d’arte di Palmanova e Aquileia. Alla fine, godetevi lo scenografico arrivo sulla Laguna di Grado.

2 – Adriabike

A filo di Adriatico
A filo di Adriatico © Di Stefano / BC

La ciclovia dell’alto Adriatico parte dalla Slovenia e arriva a Ravenna. Mille chilometri in tutto: perfetta per una lunga ciclovacanza estiva. Ma Adriabike è anche una ideale meta per una pedalata quattro stagioni: segue infatti quasi per intero il filo della costa adriatica del Friuli Venezia Giulia, dal confine alla Laguna veneta, passando – tra l’altro per la mitteleuropea e affascinante Trieste e per la vivacissima e superciclabile Grado. Con la possibilità di sfruttare, nella bella stagione, il servizio di trasporto bici sui battelli che collegano proprio Grado e Trieste, per non dover ripetere il percorso in bici a ritroso. Spettacolari gli affacci sulla laguna di Grado e Marano.

3- Cividale e i colli Orientali

Lungo i vigneti del Collio
Lungo i vigneti del Collio © Mario Verin

Cividale, cuore delle radici longobarde del Friuli Venezia Giulia, e la valle del Natisone come asse da cui muoversi alla scoperta dei Colli orientali. Un itinerario ad anello di 64 chilometri, a cui aggiungere mille possibili varianti. Saliscendi frequenti ma dislivelli morbidi alla scoperta di borghi tipici, ville, abbazie e soprattutto colline e vigneti a perdita d’occhio. Siamo nelle terre del Picolit, rato e pregiato vitigno apprezzato già nel ‘700 nelle corti europee, e di un altro doc rigorosamente friulano, lo Schioppettino. Tra le tante ville, consigliabile la sosta a villa Toppo-Florio, con annessa cantina e giardino archeologico e botanico.

4 – Il fiume Tagliamento

Sul fiume Tagliamento
Sul fiume Tagliamento © Ulderica Da Pozzo

Un altro itinerario di lunga percorrenza per il cicloturismo in Friuli Venezia Giulia segue per 184 chilometri il percorso del principale fiume della regione. Partenza a quota 1298, il Passo della Mauria (in Veneto, a ridosso del confine friulano), arrivo in riviera a Lignano Sabbiadoro. Maestosi panorami sulle Dolomiti Orientali, incrocio con la ciclovia Alpe Adria, alternanza di tratti lungargine, percorsi ciclopedonali e viabilità ordinaria.

5 – La Carnia

Lungo la ciclovia della Carnia
Lungo la ciclovia della Carnia © Gunelli / BC

Venzone, borgo ricostruito dopo il terremoto del ’76, è stato recuperato fedelmente nell’aspetto medievale delle origini. È punto di partenza e arrivo di un anello di 109 chilometri tra montagne e valli in cui scoprire le radici friulane per antonomasia, quelle della Carnia. Sul percorso, soste d’obbligo ad Amaro, il paese degli asini, e a Tolmezzo, capoluogo storico del territorio. Possibile sosta intermedia ad Arta Terme, rilassante luogo di villeggiatura. Non è lontana la deviazione per la mitica salita dello Zoncolan. Teatro di sfide tra campioni, richiede gambe più che allenate.