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Buone notizie dal vecchio mondo. Brizzi racconta il cuore vivo della Mitteleuropa

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Mitteleuropa
Belgrado, punto di arrivo del viaggio di Enrico Brizzi.

Enrico Brizzi è uno scrittore,  ma anche un ciclista che ama viaggiare. Lo dimostra il suo ultimo libro Buone notizie dal Vecchio Mondo- Viaggio a due ruote lungo il Danubio che nella lettura scorre liscio come una bici dalla catena ben registrata su un asfalto appena rifatto. Da Vienna a Belgrado, passando per Bratislava e Sarajevo, quattro capitali raccolte in mille chilometri, con un fiume, il Danubio a fare da collante. Un viaggio nel cuore della Mitteleuropa, mille chilometri segnati da pedalate che incrociano decine di città, monumenti, chiese, osterie. Conditi da decine di birre e pasti consumati ora in ristoranti di lusso, ora in bettole nel mezzo della campagna.

Tra Danubio e Limes romano

Come collante il Danubio, “a dirigere con incontrovertibile autorevolezza il fuoco del nostro andare” scrive Brizzi, ma anche l’antico Limes romano danubiano, qual confine naturale un po’ Grande Muraglia, un po’ via di comunicazione lungo i territori di recente conquista.

Quello di Brizzi è un diario di viaggio che incrocia oggi con il passato, il presente con la storia. Perché di Storia sotto questi ponti ne è passata tanta e diventano presente vivo, pedalata dopo pedalata, gli scontri tra romani e barbari, i traumi dell’invasione turca, quel che rimane del sogno comunista, le cicatrici dell’ultimo grande guerra che ha segnato l’Europa. Un viaggio, come tutti i viaggi, che è anche segnato da incontri che lasciano il segno: imperatori, maghi, patrioti, muse bionde, turisti sperduti, librai ambulanti.

Per Brizzi Buone notizie dal Vecchio Mondo è anche l’occasione di tornare alle radici del suo animo girovago, della sua ansia di scoprire il mondo. Sono le “cartoline” da un’infanzia fatta di viaggi famigliari con la Simca verso la riviera romagnola o sull’Alfa destinazione Budapest, fatta di sapori nuovi come quelli dei ristoranti esotici di Parigi e Londra al seguito delle trasferte lavorative dal papà.

Un viaggio e un libro che è la dichiarazione d’amore a appartenenza a un intero continente.