Home mobilità Firenze ostaggio di un’Alfa Romeo. E altri 4 spot di auto arroganti

Firenze ostaggio di un’Alfa Romeo. E altri 4 spot di auto arroganti

2778
spot

Un’Alfa Romeo verde fluo che sfreccia per le strade di Firenze, distruggendo statue e frantumando vetrate. E soprattutto mettendo in pericolo i pedoni. Fortunatamente è solo il trailer di 6 Underground, il nuovo film diretto da Micheal Bay. Ma il messaggio è sempre il solito: l’auto può fare quel che vuole in città, incurante della sicurezza delle persone.
FIAB ha preso sul serio la questione e ha scritto una lettera aperta al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, alla ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e al sindaco di Firenze, Dario Nardella. «Visto non come “trailer” del film, ma come spot pubblicitario a sé stante – si legge nel documento – quei trenta secondi sono uno schiaffo alle persone e alle città».  Non è, purtroppo, il primo caso in cui una pubblicità di un’auto sfotte o maltratta gli utenti attivi della strada; ma si merita il primo posto nella poco onorevole top5 dell’arroganza fatta spot.

La trasgressione del Codice

La Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta ha chiesto l’interruzione immediata della trasmissione del trailer in cui l’Alfa Romeo impazza nelle strade di Firenze con una “visita” anche in Piazza del Campo a Siena, dove il bolide sgomma travolgendo i tavolini dei bar. Il messaggio, si legge nella lettera scritta da FIAB, «incita alla trasgressione delle regole del Codice della strada, quando il tema della sicurezza dovrebbe essere l’obiettivo comune da perseguire in un Paese in cui si registrano ancora quasi 3.500 morti l’anno per incidenti stradali, con un aumento costante degli utenti deboli nei centri urbani». Il documento è stato sottoscritto da altre associazioni ambientaliste come la Fondazione Michele Scarponi,  Famiglie senz’auto e Salvaciclisti.

Come ti sfotto i rider

Opel ha scelto di ridicolizzare i ciclisti in uno dei suoi ultimi spot girati a Rotterdam, in Olanda. Nel Paese bike friendly per eccellenza sembra che la casa automobilistica non voglia proprio convincersi del fatto che in bici si arriva prima. Così lo spot inscena una sorta di gara tra un rider e un’autista assistito dal navigatore: quando il ciclista sembra giunto a destinazione, ecco che svolta in una via bloccata da un cantiere, mentre l’uomo alla guida prosegue sulla retta via. “Quindi grazie Rotterdam per ricordarci quanto sia utile il sistema multimedia”, dice beffarda la voce narrante. Ma se davvero in Olanda si guida così bene è perché ci sono tanti ciclisti.

Lo spot di FIAT Palio

Andiamo indietro nel tempo, quando FCA era FIAT. Il modello Palio venne pubblicizzato con uno spot di 40 secondi. Non appena il semaforo è rosso, un ciclista con le cuffie si appoggia alla macchina per non mettere il piede a terra; l’automobilista gli suona il clacson, ma il cattivone in sella non se ne rende neanche conto. La scena si ripete per una seconda volta finché, alla terza, chi guida ingrana immediatamente la retromarcia facendo cadere il ciclista.

“Un paese di ciclisti”

“Non permetteremo che un paese di ciclisti interrompa il nostro cammino”. Scritto in francese, questo spot comparve il 31 agosto del 2017 sui cartelloni pubblicitari a bordo campo durante la qualificazione agli Europei di calcio tra Francia e Olanda. A ideare la campagna era stata la Volkswaken, la casa automobilistica tedesca al centro dello scandalo Dieselgate scoppiato nel 2015. Uno scivolone comunicativo che spinse l’azienda stessa a scusarsi.

La pillola blu per l’auto

La pubblicità vuole ancora l’auto come arnese maschile. E proprio su questo hanno calcato la mano gli ideatori dello spot della FIAT 500X. Dopo esser stato invitato a letto dalla moglie, un consorte ormai avanti con l’età corre in bagno per prendere il viagra. Purtroppo la pillola gli scivola di mano, cade già dalla finestra e finisce nel serbatoio di una FIAT 500. Il vecchio modello diventa così quello nuovo mandando in visibilio – solito cliché – le donne.