Con i voti favorevoli di tutti i 193 Stati membri, nel 2018 l’Assemblea Generale dell’Onu istituiva, per il 3 giugno, la Giornata mondiale della bicicletta. La più grande organizzazione intergovernativa del mondo riconosceva in questo modo l’importanza strategica di “un mezzo di trasporto semplice, economico, affidabile e sostenibile, che promuove la preservazione ambientale e la salute”.
Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta, promuove, sabato 3 giugno, in decine di città italiane attraverso le sue associazioni locali, pedalate ed eventi (qui il programma dettagliato) per sottolineare il ruolo win win delle due ruote, strumento che coniuga una transizione ecologica, accessibile e inclusiva (poiché non pesa sulle tasche dei cittadini e dello Stato) con gli obiettivi di sicurezza e sovranità energetica.
Transizione a portata di pedale
Una transizione “a portata di pedale”, dunque, per decongestionare le strade dal traffico e restituire spazio e vivibilità alle persone. La scelta più conveniente per gli spostamenti a corto raggio ma anche per i tragitti più lunghi, grazie alla crescente diffusione delle e-bike e alle bici pieghevoli, caricabili più facilmente sui treni e sugli altri mezzi di trasporto pubblico locale. Ma sviluppare una nuova mobilità che metta al centro la bici necessita anche di scelte politiche consapevoli, che mettano al centro i cittadini, e non le auto.
La lettera di Ecf alla Ue
Con la campagna «Giornata Mondiale della Bicicletta, per una transizione accessibile, sana, inclusiva» la Federazione italiana ambiente e bicicletta si fa portavoce del messaggio internazionale di Ecf la Federazione europea dei ciclisti di cui è membro per l’Italia, che ha di recente chiesto, con una lettera, alla presidente Ue Ursula von der Leyen, la proclamazione del 2024 come anno europeo della bicicletta.
La forza di Città 30