Home mobilità In India c’è il partito della bicicletta. Ma litiga sul logo

In India c’è il partito della bicicletta. Ma litiga sul logo

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La disputa padre-figlio in una vignetta satirica.

Padre e figlio divisi da una bicicletta. Ma in ballo c’è molto di più: la proprietà del simbolo di una due ruote come logo del partito che correrà alle prossime elezioni di uno stato dell’India. A un mese dalle urne nell’Utter Pradesh, la Commissione elettorale si è pronunciata a favore del Samajwadi Party, l’altro nome del partito socialista, la forza politica dell’attuale primo ministro dello stato Akhilesh Yadav, che mantiene così per sé il diritto e l’esclusiva dell’utilizzo del simbolo della bicicletta.

In India, par di capire, sul simbolo della bicicletta non si scherza. Quella che la BBC ha già definito come la più improbabile delle battaglie politiche alla vigilia di una tornata elettorale, ha in realtà messo padre e figlio l’uno contro l’altro per un verdetto definitivo sulla proprietà del logo. Ormai in minoranza nell’organizzazione, il genitore, Mulayam Singh Yadav, è il fondatore del medesimo partito, nonché già tre volte primo ministro del popoloso stato indiano.

A differenza tuttavia di altri partiti che nel mondo utilizzano la bicicletta come simbolo – l’Australia ne ha già uno – in India a sventolare non è tanto la causa della mobilità sostenibile. Stando infatti a dati del 2011, più del 30% degli abitanti dell’Utter Pradesh risulta analfabeta. Condizioni di emarginazione e di ignoranza che hanno convinto i partiti a puntare molto – e a investire altrettanto – sui simboli per conquistarsi più voti possibili.

Tanto che il finale della battaglia legale per il simbolo della bicicletta potrebbe giocarsi proprio in punta di pedale. Soprattutto perché a votare il Samajwadi Party sono i contadini, le centinaia di migliaia di residenti delle aree rurali dello stato, dove, secondo il Wall Street Journal, le campagne elettorali, i leader, le fanno spesso in bicicletta. Un mezzo di trasporto, ma anche un simbolo che alcuni politici in Europa hanno dichiarato incompatibile con le radici cristiane…