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Incidenti stradali, per pedoni e ciclisti una strage senza fine

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Incidenti stradali, bilancio sempre più nero. Secondo quanto rilevato da polizia stradale e carabinieri nel 2022 sono aumentati del 7,1%: 70.554 contro i 65.852 del 2021. Di questi i mortali sono stati 1.362 (+7,8%) e le vittime  sono state 1.489 (+11,1%). Un dato che colpisce riguarda in particolare i pedoni: 307 le vittime, 108 donne una media di 25 al mese denuncia. A pagare il prezzo più caro sono gli over 65 (116 decessi il 37,7%) ma ben 14 avevano meno di 18 anni, il più piccolo solo 3 mesi, un altro 15, altri due solo due anni: quasi tutti investiti sulle strisce in compagnia dei genitori. Anche per i ciclisti il bilancio è stato pesante: a inizio dicembre Davide Rebellin è stata la vittima 106. Per i soggetti deboli della strada, insomma, la storia sembra continuare sempre senza lieto fine.

Le regioni più a rischio nel 2022 sono risultate la Lombardia con ben 52 pedoni morti (a fronte dei 29 del 2021) e il Lazio con 41 (rispetto ai 37 del 2021, in fondo all’elenco l’Umbria con un decesso e Valle d’Aosta, Molise e Basilicata con nessun pedone morto.

Incidenti stradali, il quadro 2021

A completare il quadro arrivano anche i dati ufficiali, riferiti al 2021, del Rapporto realizzato dall’Ufficio di Statistica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con i contributi di Istat, Aci, Aiscat, Inail, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Università di Roma “Sapienza” e altri enti di settore.

Sono 2.875 i morti in incidenti stradali in Italia (+20,0% rispetto all’anno precedente), 204.728 i feriti (+28,6%) e 151.875 gli incidenti stradali (+28,4%), valori tutti in crescita rispetto al 2020 ma ancora in diminuzione nel confronto con il 2019 (-9,4% vittime, -15,2% feriti e -11,8% incidenti). Le vittime entro le 24 ore sono 2.397 mentre si contano 478 deceduti dal secondo al trentesimo giorno dall’evento.

Numeri che raccontano come sulle strade italiane si muore di più rispetto a 14 Stati europei dove il rapporto vittime/milioni di abitanti è di 44,7 contro il nostro  48,5 del 2021: era 40,2 nel 2020, ma pesavano anche le limitazioni causate dal Covid.

Tra i comportamenti errati alla guida i più frequenti si confermano la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,7% dei casi (78.477), valore stabile nel tempo.