Basta il grafico che pubblichiamo qui sotto per farsi un’idea sul futuro che ci aspetta. Un gruppo di 346 esperti di mobilità da tutto il mondo si sono espressi in merito ai trasporti urbani nel 2050: quasi sei cittadini su dieci (58%) pedaleranno; i mezzi pubblici saranno sfruttati praticamente dalla totalità dei residenti (96%); a pari merito con le due ruote gli spostamenti a piedi. L’utilizzo delle automobili crollerà: 31%. I dati sono stati pubblicati nel report the way forward che ha richiesto due anni di studi e ricerche a Transport for under two degrees per scattare una fotografia che racchiudesse la maggior parte dei contesti globali.
Stando alla ricerca non siamo tuttavia di fronte a un percorso in discesa verso un futuro più bike friendly e sostenibile. Come si legge su Forbes, è richiesta una trasformazione nei trasporti per onorare gli Accordi sul Clima di Parigi. «Come sottolinea lo studio, la decarbonizzazione del settore dei trasporti è cruciale e, allo stesso tempo, possibile visti i nostri progressi tecnici e la struttura di governance internazionale», ha spiegato nel documento Hinrich Thölken del Auswärtiges Amt.
Il report chiede anche un cambio di mentalità
Tra i punti di partenza di questo report c’è anche il cambio di abitudini e di mentalità richiesto alla politica e ai cittadini. In altre parole, non basteranno soluzioni tecnologiche per costruire città green. Sempre nelle pagine disponibili online si ritrovano altri concetti chiave per ripensare agli spostamenti: lo spazio pubblico – termine spesso evocato da Fiab ed Ecf – deve essere redistribuito a favore di pedoni e ciclisti.
Siccome la mobilità elettrica è tra i trend del futuro, gli esperti hanno infine analizzato il ruolo delle e-car: pur inquinando meno delle auto a gasolio o benzina, queste quattro ruote non risolvono comunque il problema di centri storici e contesti urbani trafficati e pericolosi per gli utenti attivi della strada. Le tendenze e i numeri trasmettono comunque ottimismo, ma il 2050 è lontano. Nel frattempo occorre lavorare e incentivare la mobilità dolce. Come a Bilbao.