Resto in Italia. Sì, ma dove? Tra chi sceglie di pedalare nel nostro Paese, il 38% – quasi 4 cicloturisti su 10 – puntano a Nordest come meta per viaggi e vacanze in bici. Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia si confermano destinazioni top per l’Italia, distanziando le regioni del Nord-Ovest (27%) e del Centro Italia (20%). Lo rivela una indagine a campione realizzata dall’Università dell’Insubria di Varese in collaborazione con Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.
L’indagine – resa pubblica da Fiab e Uninsubria ieri, 9 luglio – conferma la crescita di appeal delle destinazioni italiane, scelte dal 57% degli intervistati. Il 43% ha preferito sinora esperienze di viaggio all’estero, soprattutto nei Paesi che uniscono vicinanza con l’Italia (Austra, Germania, Francia) a una più matura offerta cicloturistica. Nel complesso, dalle risposte degli intervistati, la vacanza all’estero viene percepita più appetibile per la migliore accessibilità e per l’ampio ventaglio di servizi dedicati alla bicicletta.
La risorsa treno più bici
Tra questi servizi ha un ruolo chiave l’intermodalità: il 32% dei cicloturisti intervistati ha dichiarato di usare il treno in abbinamento alla bici. E, in un’Italia in cui in tante Regioni il viaggio in treno con bici al seguito è ancora un’Odissea, può essere questa una delle carte vincenti del cicloturismo nel Nordest. “Il binomio treno+bici, elemento fondamentale per la crescita del cicloturismo, conferma le scelte virtuose e vincenti fatte da territori come il Nord Est. Qui gli investimenti in infrastrutture per la ciclabilità sono stati accompagnati da iniziative e servizi di intermodalità per i viaggiatori in bicicletta” ha sottolineato Antonio Dalla Venezia, coordinatore regionale di Fiab Veneto e presidente del comitato tecnico scientifico di Bicitalia, la rete ciclabile nazionale mappata da Fiab e collegata alla rete europea Eurovelo.
Altri interessanti dati emergono dall’indagine (qui vi mettiamo a disposizione un più ampio estratto). La durata media delle vacanze in bici è di 5 notti, con predilezione per sistemazioni in bed&breakfast in Italia (46,4%) e in hotel all’estero (39,4%). E la spesa media giornaliera del cicloturista è di 65 euro: sullo stesso livello di altri profili di viaggiatori, a smentire il luogo comune del cicloturismo come di un turismo povero.
Sono dati, hanno concluso i ricercatori Elena Maggi e Daniele Crotti del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi dell’Insubria, “che ci auspichiamo siano di aiuto e sprone alle istituzioni per orientare in modo decisivo le risorse verso il turismo in bicicletta quale fonte sostenibile di rilancio economico del turismo nel nostro Paese”. Sarà interessante rilevare i trend legati alla ripresa del cicloturismo dopo l’emergenza coronavirus: una ripresa per cui Fiab si è spesa in prima persona con la campagna Pedali Uniti d’Italia a cui anche BC ha dato la sua adesione.