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5 parcheggi da visitare come cattedrali, prima di lasciare la bici in totale sicurezza

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Parcheggio bici a Hradec Kralove

Sicuri, tecnologici, multipiano, persino belli da vedere. Da urlo, da record. In giro per il mondo ci sono parcheggi per le biciclette che sono quasi delle opere di architettura moderna e che rendono quasi ridicole le “solite” rastrelliere che siamo abituati a vedere nelle nostre città e a cui abbiamo il timore a legare la nostra cara due ruote, temendo di non rivederla più al nostro ritorno. Ecco una panoramica per vedere da vicino i 5 parcheggi per bici più belli (e invidiati) al mondo.

A UTRECHT – Dove si sarebbe potuto trovare il più grande parcheggio al mondo se non in Olanda, che senza ombra di dubbio è la nazione più bike friendly di tutto il pianeta? La scorsa estate, nella cittadina di Utrecht, quella che diede i natali al mitico Marco Van Basten, è stato inaugurato il parcheggio coperto per bici più grande al mondo: si trova sotto la stazione centrale ed entro la fine dell’anno, quando saranno definitivamente conclusi i lavori (iniziati nel 2013), potrà ospitare 12.500 biciclette nei suoi circa 17mila metri quadrati di estensione, collocati su 3 piani tutti videosorvegliati. Il servizio è gratis per le prime 24 ore, poi si paga un biglietto di 1,25 euro al giorno.

A LILLESTROM – Restiamo nel Nord Europa e spostiamoci in Norvegia. Lì, nella cittadina di Lillestrom, si trova secondo molti il parcheggio per bici più bello e di design che esista sulla faccia della Terra. La struttura è collegata alla stazione dei treni ed è stata realizzata tutta in legno e vetro. E’ come se una tavola di legno fosse stata adagiata su una scatola con le pareti di vetro: gli architetti che hanno lavorato al concept hanno voluto il vetro semitrasparente che di giorno fa penetrare la luce del sole all’interno del posteggio mentre la sera e di notte restituisce all’esterno quella delle lampade, trasformandosi in una specie di lanterna gigantesca.

A HRADEC KRALOVE – E’ fatta invece in vetro e acciaio (foto in apertura di articolo) la stazione per le biciclette di Hradec Králové, centro abitato di circa centomila abitanti che si trova nel Nord della Repubblica Ceca, nella regione della Boemia Orientale. L’azienda Velo, che dal Taiwan importa i mezzi del marchio Wheeler Bikes, ha voluto prendere spunto dall’Oriente, soprattutto dal Giappone, per costruire un parcheggio altamente tecnologico. Ecco dunque una torre automatizzata nella quale possono essere ricoverate circa 117 biciclette. I mezzi devono essere inseriti da un’apposita porta e vengono prelevati da un braccio meccanico: un ascensore centrale porta poi la bicicletta in uno degli 8 piani della struttura per lasciarla custodita.

A TOKYO – Il Giappone, appunto. Se si pensa alla tecnologia non si può non mandare la mente nell’estremo Oriente e in particolar modo sull’isola del Sol Levante. A Tokyo, per ovviare ai problemi di spazio e di occupazione di suolo, è stato pensato e realizzato un parcheggio hi-tech: in 13 secondi la bicicletta viene prelevata e mandata sotto terra, dove è stato ricavato lo spazio per gli stalli. Un robot preleva la bici e la porta al suo posto. Il parcheggio può contenere fino a 200 biciclette. Passeggiando per i diversi quartieri della megalopoli giapponese si trovano però altri esempi, anche più piccoli, in cui l’ingegno e la tecnologia hanno dato una risposta di valore al problema del parcheggio delle due ruote.

A MESTRE – In Italia il parcheggio coperto più grande si trova a Mestre: il Bici Park è stato realizzato per incentivare quanto più possibile l’utilizzo delle due ruote e rispondere alla sempre crescente domanda, da parte di cittadini e soprattutto cicloturisti, di strutture per il ricovero dei mezzi. La struttura che si trova nei pressi della stazione ferroviaria, è sopraelevata e può accogliere 807 biciclette: possono accedervi sia utenti giornalieri sia abbonati che sfruttano il posteggio per gli spostamenti quotidiani. Si paga 1 euro al giorno o 10 euro al mese: all’atto del pagamento il cliente riceve un biglietto ed una cedola da applicare sulla bicicletta per il riconoscimento che rappresentano il titolo autorizzatorio al ritiro della bicicletta ad essi associata.