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Acque di pianura: 7 ciclabili da scoprire lungo i canali e le risorgive

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A ritmo slow, come l’acqua che scorre silenziosa in pianura. Nella natura, in un paesaggio modellato dall’uomo. Sono piene di fascino le ciclabili da scoprire una pedalata dopo l’altra a fianco di canali e i fiumi di risorgiva. Un patrimonio tutto da valorizzare come si propongono di fare Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) e Anbi (Associazione nazionale degli enti di bonifica e irrigazione). Le due associazioni hanno infatti recentemente firmato un accordo per provare a trasformare i canali distribuiti in tutta Italia in percorsi ciclabili.

Il patto prevede la possibile trasformazione di circa 200mila km di itinerari per le due ruote. Ma il binomio tra bici e canali vanta già esempi virtuosi anche in Italia. Ecco 7 ciclabili da scoprire che si trovano lungo il corso di canali e fiumi di risorgiva delle nostre pianure.

MARTESANA E ADDA – Il Naviglio della Martesana entra a Milano da Nord Est, collegando il capoluogo con il fiume Adda. Oggi, a lato del Naviglio Piccolo, corre un percorso ciclabile che va dal centro della città (da via Melchiorre Gioia) fino alle sponde del Lago di Como. In 30 km, quasi tutti asfaltati e in sede protetta, si raggiunge Cassano d’Adda. Da lì si può imboccare il percorso (sterrato, adatto in particolare a bici gravel) che sfiora l’Adda e conduce fino al lecchese.

NAVIGLIO PAVESE – Restiamo a Milano. Questa volta però puntiamo a Sud: sul fianco del Naviglio Pavese, partire dalla Darsena meneghina, è stata infatti realizzata una pista ciclopedonale che permette di raggiungere il centro di Pavia e quindi le rive del Ticino. Andata e ritorno da Milano si possono fare in giornata per una gita fuoriporta e sui pedali. Sosta obbligatoria alla Certosa di Pavia, magnifico complesso monumentale e storico che comprende un monastero e un santuario.

La diga di Panperduto a Somma Lombardo.

VILLORESI – Il Villoresi è un canale di irrigazione, terminato nel 1890 e ancora oggi tra i più lunghi dello Stivale. L’intinerario che è stato disegnato sulle sue sponde misura quasi 100 km e collega la Diga di Panperduto a Groppello d’Adda. Panperduto non dista molto dal Ticino e dal Piemonte: il percorso, principalmente in sede propria, taglia poi la Lombardia da Est e Ovest, passando anche per il Parco di Monza e la sua magnifica Villa Reale.

La ciclabile lungo il Sile, “il fiume del silenzio”.

SILE – Si chiama Sile, forse è meno conosciuto dei Navigli milanesi, ma non vale certo meno in termini cicloturistici. Il corso d’acqua infatti nasce a Treviso e va a sfociare nell’Adriatico a Nord della laguna di Venezia. La ciclabile che prende il suo nome comicia al Ponte della Gobba e attraversa zone verdi e borghi fluviali che raccontano la storia del territorio. Circa 40 km fino a Quarto d’Altino: Venezia non è molto lontana e si può raggiungere sfruttando strade secondarie e ciclabili locali.

Bici e canali
La Ciclovia dell’acquedotto pugliese con vista sui tipici trulli.

ACQUEDOTTO – Nel Sud Italia uno degli esempi più interessanti di ciclabile nata a lato di un corso d’acqua è la Ciclovia dell’Acquedotto pugliese, tra la provincia di Avellino e il magico Salento. Un percorso lungo 500 km che segue due condotte, il Canale Principale, da Caposele a Villa Castelli, e il Grande Sifone Leccese, che scorta i ciclisti fino a Santa Maria di Leuca e alle sue spiagge da sogno. L’itinerario attraversa tre Regioni (Campania, Basilicata e Puglia) e sta raccogliendo l’interesse sia dei cicloturisti internazionali, sia degli operatori che hanno deciso di investire nel territorio.

BACCHIGLIONE – Da Vicenza fino a Padova, in bicicletta, scortati dalle acque del Bacchiglione. La ciclovia veneta è lunga 35 km e nel suo tratto iniziale sfrutta il tracciato dell’ex ferrovia che collegava Vicenza con Noventa. In seguito, gli argini del piccolo Bacchiglione diventano l’unico segnale Gps da seguire per i ciclisti che amano la storia e la cultura: lungo il percorso infatti si trovano ville venete, chiese, castelli e musei. A tratti sterrato, il tracciato “sfrutta” poi alcune ciclabili e strade secondarie.

Sentiero della Bonifica in Val di Chiana
In bici lungo il Sentiero della bonifica in Val di Chiana, in Toscana.

CHIANA – In Toscana, il Sentiero della Bonifica è un percorso di 62 chilometri, tutto su strada sterrata, che collega Arezzo con Chiusi costeggiando il Canale Maestro della Chiana. La più ampia delle pianure Toscane è contornata da luoghi carichi di storia, si pedala nel cuore della civiltà etrusca in un territorio modellato nel tempo dall’uomo. La bonifica in val di Chiana è iniziata nel Cinquecento; e altrettanto pionieristico è il recupero del canale a scopo cicloturistico: la ciclabile si è aggiudicata l’European Greenways Award nel 2011.