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Case green, l’Ue chiede i parcheggi per le bici

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Biciclette e case green

Biciclette e case green. Il 14 marzo il Parlamento europeo  ha approvato la revisione della direttiva sull’efficienza energetica in edilizia (Energy Performance of Buildings Directive – Epbd – o Direttiva Case Green) finalizzata ad aumentare il tasso di ristrutturazioni e a ridurre consumo energetico ed emissioni nel settore edilizio. Tra gli emendamenti che hanno ricevuto il via libera anche quello che chiede agli stati membri di prevedere all’interno delle costruzioni nuove o ristrutturate anche il parcheggio per un numero di biciclette. Una norma che già in altre realtà, come Valencia, è stata messa in pratica. Una vittoria significativa per Ecf, l’European Cyclists’ Federation, frutto di un lungo lavoro di lobbing sulle varie fasi che hanno portato al documento finale.

Biciclette e case green, l’opzione opt-out

Il 15 dicembre 2021 la Commissione europea varava una proposta che prevedeva due posti bici per ogni nuovo appartamento e un posto bici per ogni auto negli edifici non residenziali. Ma prevedeva anche un’opzione “opt-out” che consente agli Stati membri di adeguare i requisiti non residenziali “dove le biciclette sono generalmente meno utilizzate come mezzo di trasporto” e di “assicurare il numero di parcheggi per biciclette appropriato” in edifici residenziali ristrutturati dove “non sono realizzabili due posti bici per ogni abitazione”. Si profila così il rischio che in realtà i buoni propositi restino tali. Per questo il lavoro di pressione di Ecf sui parlamentari più attenti ai temi ambientali e sulla commissione è stato continuo.

In ottobre il Consiglio dell’Ue ha pubblicato il proprio orientamento generale, chiedendo “parcheggi per biciclette che rappresentino almeno il 15% della capacità di utenza media dell’edificio”, per ogni edificio non residenziale nuovo/ristrutturato con più di cinque posti auto e lo stesso per tutti gli altri edifici non residenziali oltre i 20 posti auto entro gennaio 2027. Il Consiglio ha mantenuto le stesse specifiche della Commissione per gli edifici residenziali. Tuttavia, hanno anche mantenuto la clausola di “opt-out” simile a quella della Commissione sia per il residenziale che per il non residenziale.

Il 14 marzo il Parlamento ha migliorato i requisiti chiedendo che per gli edifici non residenziali la quota del 15% di posteggi bici sia da considerare sull’utenza totale e non su quella media. Considerando anche uno spazio dedicato alle cargo bike e ai punti ricarica per le e-bike. Resta ancora pendente l’ops-out.

Adesso tocca alle tre parti, Commissione, Consiglio e Parlamento, arrivare a un testo comune e definitivo. Ma di certo Ecf non mollerà la presa.