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Ciclabili, panacea per la salute mentale: parola di neuroscenziato

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Posologia del benessere quotidiano: un tanto di ciclabili al giorno. Ma a dirlo, questa volta, non sono i soliti ciclisti, bensì uno studio appena presentato dal dottorando in neuroscienze Robin Mazumder dell’Università canadese di Waterloo. L’intento suo è stato quello di stabilire gli effetti sia del design che delle infrastrutture delle città, dove ormai vive l’80% della popolazione mondiale, sulla salute mentale.

Mazumder non ha dubbi che le ciclabili influenzino positivamente il nostro benessere quotidiano. A convincersene, ora, dovranno essere i comuni canadesi, e non solo, investendo sulla mobilità sostenibile e fornendo così alle persone “un modo dignitoso per muoversi” in città. E questo, dall’intervista che ha rilasciato, vale soprattutto per chi vive nei contesti urbani più difficili, dove trasporti e infrastrutture sono spesso carenti.

In particolare, il lavoro del dottorando canadese ha preso in esame, semplificando, l’effetto di una skyline sulla salute mentale delle persone. In collaborazione col professore Colin Ellard si è concentrato infatti su quanto un grattacielo influisca sulla salute mentale delle persone che ci vivono o ci lavorano vicino. Mentre a margine del suo studio, un ruolo non secondario Mazumder lo ha riservato alle piste ciclabili, valore aggiunto positivo per la vivibilità di qualsiasi città.

E se già si era detto che i ciclisti sarebbero sei volte più sani di automobilisti e pedoni, l’aggiornamento dall’Università canadese di Waterloo ha avvalorato quello che è un dato scientifico. Medico, a questo punto. La mobilità dolce non soltanto è una soluzione ecologica, ma anche di benessere soprattutto nei mesi invernali. Quando di muoversi, a volte, manco a parlarne…