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Ciclofficina a distanza: con Fiab la bici si ripara online

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Fiab Roma Ruotalibera e Fiab Frosinone hanno lanciato un ciclo di incontri online per imparare l’arte della manutenzione della bicicletta. Una ciclofficina a distanza verrà allestita esattamente come i tantissimi corsi sbocciati quest’anno sul web a seguito del lockdown e dell’impossibilità di riunirsi in spazi al chiuso. Dal monitor del proprio pc si avrà comunque una visuale ottimale per capire tecniche e modalità di riparazioni ordinarie della bicicletta. La prima lezione – “Come riparare una camera d’aria” – è in programma domani, venerdì 18 dicembre alle 18:30.

La partecipazione alla ciclofficina online è riservata ai tesserati Fiab (per la prima lezione iscrizioni aperte fino alle 18:30 di oggi) ma le lezioni saranno caricate di volta in volta sui social network per permettere a tutti di apprendere qualcosa di nuovo e, perché no?, metterlo in pratica in caso di necessità. Durante i corsi online tutti i partecipanti potranno interagire con commenti e domande. Per iscriversi a ogni lezione bisogna spedire una mail a info@ruotalibera.org, inserendo nell’oggetto la partecipazione al webinar bike friendly. Oltre alle associazioni locali Fiab, l’iniziativa vede coinvolta anche la Ciclofficina Macchia Rossa. In un anno complesso per la mobilità urbana, l’impennata di acquisti sull’onda del bonus bici conferma una nuova sensibilità da parte di pendolari, lavoratori e studenti.

Su BC abbiamo raccontato spesso di quanto una ciclofficina valga in termini di presidio territoriale, soprattutto nelle periferie, e di riscatto per le categorie sociali più svantaggiate che tra cambi e camere d’aria hanno la possibilità di rimettersi in gioco. L’iniziativa online lanciata da Fiab potrebbe rappresentare una valida occasione per chi non vuole arrivare impreparato al prossimo viaggio in bicicletta. Oppure offrire alle famiglie un’ottima formazione per sistemare le bici dei figli che non hanno mai smesso di andare in bici a scuola. In attesa che si possa presto ritornare tutti in presenza (e sulle ciclabili), la mobilità dolce si adegua agli imperativi della didattica a distanza.