Donne in bicicletta di Antonella Stelitano, edito da Ediciclo, ha vinto l’edizione 2021 del Bancarella Sport, riconoscimento che ogni anno, dal 1964, va a un libro scelto da una giuria di esperti tra i sei finalisti che hanno passato il vaglio di una commissione di librai indipendenti.
Donne in bicicletta, ma non solo
Antonella Stelitano, giornalista e scrittrice, laurea in Relazioni internazionali a Padova, da sempre si occupa del rapporto complesso e articolato tra sport e politica. Tra i suoi lavori precedenti ci sono infatti libri come Le Olimpiadi all’Onu. Le Nazioni Unite e lo sport dall’embargo all’olimpismo, Bicicletta, società e Chiesa ai tempi di Pio X, fino ai due più recenti, sempre per Ediciclo che raccontano le storie di Germana Schwaiger, la prima medaglia d’oro italiana della scherma, nel 1930 e di Silvia Biasi, libero della nazionale italiana di sitting volley.
La battaglia delle donne per ritagliarsi uno spazio nel mondo del ciclismo sportivo è, e lo racconta bene la Stelitano, anche in una intervista su BC di Marco Pastonesi, una parte di quella per l’emancipazione e la parità di diritti affrontata dalle donne tutti i giorni.
Le obiezioni morali e mediche accompagnano, più o meno sfumate, tutta la storia del ciclismo femminile italiano che, detto per inciso ma non troppo, ha sempre portato, in tutte le specialità, più medaglie di quello maschile. Anche se con riconoscimenti diversi. Uno su tutti: nel 2019 il Giro delle Fiandre è vinto da due italiani: Marta Bastianelli e Alberto Bettiol. Ma il premio di quest’ultimo è infinitamente più cospicuo.
Un premio alla coerenza
Un premio, quello del Bancarella Sport che va a riconoscimento del coraggio e della coerenza di Ediciclo che, dal 1987, si propone con una politica editoriale che guarda alla crescita di una vera cultura della bicicletta in tutte le sue dimensioni, da quella sportiva a quella cicloturistica a quella urbana. Già altre quattro volte la casa editrice di Portogruaro aveva portato un suo libro in finale, sfiorando, nel 2019 con Il caso Fiorenzo Magni, nel quale, Walter Bernardi provava a fare luce, documenti alla mano, sulla controversa partecipazione alla Repubblica Sociale del Leone delle Fiandre.