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Parcheggi bici nell’edilizia. Le nuove regole della Ue

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bici nell'edilizia

Parcheggi bici nell’edilizia. In Europa qualcosa si muove. A breve il Parlamento Ue dovrebbe approvare una direttiva, arrivata il 7 dicembre dopo due anni di negoziati, che stabilisce, per la prima volta, norme comunitarie minime sul parcheggio delle biciclette praticamente per tutti i tipi di edifici, sia residenziali che non residenziali. Un riconoscimento dell’importanza sempre maggiore della bicicletta come mezzo di trasporto rispettoso del clima ed efficiente dal punto di vista energetico.

Quali sono i principali aspetti che riguardano i parcheggi bici nell’edilizia che gli Stati membri sono chiamati ad approvare e rispettare?

Parcheggi bici, tutte le novità

Per gli edifici residenziali nuovi e sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di tre posti auto: almeno due posti bici per ogni unità immobiliare residenziale. Con una dimensione media della famiglia nell’Ue di 2,3 persone, quasi tutti i residenti che vivono in un edificio di questo tipo avranno accesso al parcheggio per biciclette. La regola di due posti per biciclette per unità abitativa dovrebbe applicarsi idealmente anche agli edifici senza parcheggio per auto.

Per gli edifici nuovi non residenziali e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, con più di cinque posti auto: parcheggi per biciclette che rappresentino almeno il 15% della media o il 10% della capacità utente totale dell’edificio. Dovrebbe essere preso in considerazione anche lo spazio per biciclette di dimensioni maggiori rispetto alle biciclette standard, come le bici da carico.

Per gli edifici esistenti non residenziali, con più di venti posti auto: parcheggi per biciclette che rappresentino almeno il 15% della capacità media o il 10% della capacità utente totale dell’edificio. Anche in questo caso, dovrebbe essere previsto spazio per biciclette di dimensioni maggiori rispetto alle biciclette standard. Tali disposizioni per gli edifici non residenziali esistenti devono essere applicate entro il 1° gennaio 2027.

Nella direttiva sono incluse anche disposizioni aggiuntive, come la fornitura di infrastrutture di ricarica per biciclette elettriche negli edifici residenziali. Ma lo sono anche alcune deroghe che consentono agli Stati membri di limitare/adattare il numero di parcheggi per biciclette a tipologie specifiche di edifici non residenziali “a cui non si accede generalmente in bicicletta” o, nel caso di edifici residenziali, a condizioni specifiche.

Un passo importante

Le disposizioni dell’Unione europea sul parcheggio delle biciclette sia negli edifici residenziali che in quelli non residenziali sono pionieristiche nel senso che molti Stati membri ad oggi non dispongono di tali norme.

Un rapporto Ecf del 2018 sulle norme nazionali e regionali per il parcheggio delle biciclette in 31 paesi europei aveva individuato solo sei paesi in cui sono in vigore norme quantitative minime nazionali sul parcheggio delle biciclette per i condomini; tre paesi hanno operato con una legislazione quadro nazionale generale, ma hanno lasciato ai governi delle città la decisione su norme specifiche; all’epoca otto paesi avevano emanato linee guida non vincolanti. I restanti 11 paesi non avevano nulla di quanto sopra. L’assenza di parcheggi sicuri e protetti per le biciclette risulta essere uno dei principali ostacoli al possesso di biciclette e all’uso regolare delle biciclette.

Una volta pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire la direttiva nel diritto nazionale.