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Quando l’auto vede una ciclabile le fa il pelo. Dall’Australia un esperimento che fa pensare

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Senza protezioni, le piste non fanno diventare più prudenti gli automobilisti quando sorpassano le bici

Una ciclabile disegnata sull’asfalto non aumenta la sicurezza per il ciclistica. Anzi, gli automobilisti rispettano meno la distanza di sicurezza nei sorpassi (a volte avvicinandosi fino a 30 cm dal manubrio della bici) e pigiano di più il piede sull’acceleratore. Secondo Accident Anslysis and Prevention, uno studio condotto a Victoria, in Australia, e pubblicato sulla rivista Science Direct, le piste ciclabili senza barriere, ma “protette” soltanto da una mano di vernice sulla carreggiata, non suggerirebbero a chi guida maggior prudenza. I dati sono limitati, ma le conclusioni, oltre che suonare allarmanti, potrebbero tornare utili a chi progetta infrastrutture.

Lo studio ha coinvolto 60 ciclisti durante due settimane. Per raccogliere più dati possibili le loro biciclette sono state dotate di un device in grado di leggere le distanze tra la bicicletta e i veicoli nel traffico, tenendo sempre in considerazione il luogo del sorpasso (in presenza o assenza di una ciclabile protetta).

Dunque non servono più le piste ciclabili? Esattamente l’opposto, come ha dichiarato Ben Beck, a capo del team che ha realizzato lo studio. «Le infrastrutture bike friendly non devono consistere in una semplice linea dipinta sulla strada. È necessaria piuttosto una separazione fisica tra automobili e biciclette in strada». In attesa che questo accada, con sempre meno spazio a disposizione delle automobili, si potrebbero avanzare soluzioni come quella suggerita in Gran Bretagna. Se l’automobilista non rispetta la distanza di sicurezza dal ciclista mentre lo sorpassa viene multato.