Home mobilità ambiente Sicurezza in bici: 5 regole per pedalare tranquilli (anche nel traffico)

Sicurezza in bici: 5 regole per pedalare tranquilli (anche nel traffico)

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Foto © Gionata Galloni / Archivio BC

Abbiamo già parlato delle insidie della strada, quelle che il ciclista urbano può incontrare lungo la giornata, nelle sue pedalate tra casa, ufficio, scuola e spesa. Chiamandole per nome per identificarle, abbiamo offerto qualche buon consiglio su come fare per affrontarle e disinnescarle. Completiamo la panoramica dei pericoli che si incontrano in sella quotidianamente, parlando dei comportamenti che mettono a rischio chi pedala e non solo.

LO SMARTPHONE – Il Codice della Strada vieta in generale ai conducenti dei velocipedi (sì, li chiama proprio così) di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici, lasciando salva la possibilità di avvalersi di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare quando il conducente ha adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie. Lo stesso CdS impone che i ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e devono essere in grado di compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie. Tradotto, smartphone vietati, anche su due ruote a pedali: sono tra le peggiori fonti di distrazioni quando si guida. Anche qualora fossero installati al telaio tramite appositi dispositivi: utilizzateli con cautela, guardate il vostro cellulare solo da fermi.

LA MUSICA – Sappiamo bene quanto possa essere bello pedalare accompagnati dalla giusta colonna sonora: ma che sia un sottofondo rock o una dolce melodia rilassante, sappiate che il comma 2 dell’articolo 173 del Codice vieta ai ciclisti di usare cuffie sonore. “Ascoltare” i rumori del traffico in città è fondamentale per muoversi al meglio e in sicurezza: i veicoli in avvicinamento, come anche i pedoni, si “sentono” a volte ancor prima di essere visti. Quindi, via le cuffie, almeno quando dovete affrontare una pedalata nel traffico intenso.

L’ANGOLO CIECO – Viene comunemente definito “cieco” quell’angolo della visuale che conducente di un’autovettura non riesce a visualizzare in maniera precisa e netta. Voltandosi, oppure osservando negli specchietti retrovisori, ci sono porzioni che restano purtroppo nascoste, oscure. E in quello spazio cieco, dove non arriva la vista dell’automobilista, spesso si ritrovano i ciclisti: che stanno per imboccare una rotonda, oppure che sono su una ciclabile disegnata sul lato destro della carreggiata. L’angolo cieco potrebbe anche essere identificato come il nemico numero uno dei ciclisti urbani. Che fare? Il consiglio è quello di viaggiare, e di sostare sempre rispettosamente dietro o ostentatamente davanti ai veicoli. Sperando poi che un giorno anche in Italia si mettano ai semafori gli arresti avanzati per le biciclette, come già avviene in diversi Paesi all’estero.

LE BORSE – Andare a fare la spesa in bicicletta è un altro ottimo modo per essere green. Sacchi, sacchetti e borse possono però diventare un problema e un pericolo nel traffico, un intralcio alla pedalata soprattutto quando si devono superare le auto incolonnate. Consiglio? Affidatevi agli accessori, anche low cost, e fatevi montare sulla bici, se non li prevede già di serie, portapacchi, cestini, borse laterali e posteriori, tutti strumenti utili a tenere bene dritta la barra del ritorno a casa. E a salvare anche la spesa.

LO SMOG – E’ invisibile, ma tutti sanno che è un vero killer. Parliamo dell’inquinamento, che nelle maggiori città del Nord Italia fa scattare le misure di sicurezza (cioè i blocchi del traffico) ai primi segnali dell’autunno. Combattere lo smog si può? Certo! Basta evitare, se possibile, di pedalare nelle strade più congestionate: il bello della bici è che si può modellare il percorso a piacere (sperando che come in tutta Europa, nei nostri centri urbani il senso unico eccetto bici sia fatto proprio anche dal Codice della Strada). Consiglio supplementare: può essere d’aiuto indossare una mascherina protettiva che filtra le polveri (pesanti e sottili) rilasciate nell’aria dai tubi di scappamento dei mezzi a motore.