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Videogiochi al volante? Le autorità statunitensi intervengono contro Tesla

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Come rendere più allegra la vita ai passeggeri delle automobili? Tra le ultime risorse messe in gioco dalle case produttrici c’è quella di trasformare i display touch screen di servizio alla navigazione in vere e proprie consolle su cui caricare videogiochi e altre funzionalità. Con il rischio che finiscano per distrarre, oltre ai passeggeri, anche i guidatori al volante. Negli Stati Uniti la National Highway Safety Administration, a fine dicembre, ha formalmente intimato a Tesla di rendere inutilizzabile uno di questi videogiochi, il Passenger Play, quando il veicolo è in movimento.

L’agenzia federale, come riportato dal New York Times nel rilanciare la notizia, ha espresso una chiara preoccupazione: quella che i guidatori pensino di poter utilizzare i videogiochi al volante mettendo in funzione il pilota automatico – uno strumento di cui Tesla è pioniere – senza più prestare attenzione alla strada. La casa automobilistica ha sviluppato già da alcuni anni videogiochi per i suoi modelli. La maggior parte può essere utilizzata solo in fase di sosta; ma da qualche mese ha aggiornato tre videogiochi rendendoli utilizzabili anche con le auto in movimento. Unico paravento, un’avvertenza per ricordare che il gioco con l’auto in movimento è riservato ai passeggeri e la richiesta di un click di conferma che il giocatore non si trova in quel momento alla guida dell’auto. Una barriera insufficiente per l’agenzia federale.

Negli Stati Uniti, il Vehicle Safety Act proibisce alle case automobilistiche la vendita di veicoli con difetti che causano rischi alla sicurezza: “incluse tecnologie che distraggono i guidatori da una guida sicura”. Intanto in Europa, il Parlamento Europeo ha pubblicato, in ottobre, un report – rilanciato con questo post dall’ECF, l’European Cyclists Federation – in cui si sottolinea la disparità tra i passi avanti compiuti dall’industria dell’auto nella sicurezza per gli occupanti dei veicoli e la penuria di innovazioni al servizio della sicurezza di chi si trova in strada. Un’asimmetria che rischia di proseguire anche oltre alla fine delle auto a benzina o diesel, che l’Unione Europea ha previsto per il 2035.