Addio alle bici gialle. ToBike, il servizio del bike sharing di Torino, chiude definitivamente il 12 febbraio. Sparisce una presenza familiare per le strade torinesi. Parliamo di un servizio in attività dal 2010 che nel momento di maggiore efficienza aveva toccato le 170 postazioni sparse in città. Negli ultimi anni però, a dispetto di una tentativo di rilancio nel 2019, ToBike ha vissuto tempi difficili, tra furti e danneggiamenti, riduzione di postazioni, disservizi e vetustà del parco bici circolante. Una fine preventivata da mesi, tra palleggi di responsabilità tra gli attori coinvolti, rilanciati dalla stampa locale. Bicincittà, il gestore del servizio, lamenta di aver chiesto al Comune una proroga della concessione. Il comune, stando a quanto riportato da La Stampa, ritiene gonfiati i dati sui vandalismi. Una prima proroga della concessione era stata già messa in atto, una seconda – sostengono gli organi competenti del Comune – non era più possibile.
L’opinione della Consulta della Mobilità Ciclistica
Lo smantellamento del ToBike non significa in assoluto la fine del bike sharing di Torino, perchè da qualche anno circolano in città i mezzi free floating degli operatori privati. Ma priva la città di un’importante strutturazione station based al servizio della mobilità dolce. Sul tema è intervenuta la Consulta della Mobilità Ciclistica, organo consultivo del consiglio comunale della città (qui trovate il link al testo integrale del documento). Evidenzia alcune delle criticità che hanno portato alla fine del ToBike: densità insufficiente delle stazioni (0,9 per km2, la metà rispetto a quella di Milano), quantità e qualità delle biciclette anche delle infrastruttura. Si augura che un nuovo bando riporti a breve in vita il servizio, e nel frattempo suggerisce al Comune di utilizzare le piazzole ToBike come luogo di sosta destinata alla mobilità condivisa free floating, per ridurre l’ingombro dei mezzi lasciati sui marciapiedi.
Per una futura, nuova gestione del bike sharing pubblico, “tassello fondamentale per la crescita della mobilità attiva”, la Consulta auspica, oltre a una maggiore capillarità del servizio e qualità del parco bici, un noleggio fruibile ai turisti come avviene in molte città europee e non (qui una nostra verifica sul campo a New York). Inoltre, individua un punto strategico nell’integrazione con il traporto pubblico: un abbonamento integrato con quelli dei trasporti urbani e regionali, e un servizio che copra tutte le stazioni ferroviarie urbane e suburbane e le fermate della metropolitana. Una copertura che ToBike non ha saputo assicurare in questi anni.