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Inquinamento aria, Italia prima in Ue per morti da smog

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Aria inquinata pianura padana
L'impressionante immagine della Pianura padana vista dal satellite.

Inquinamento aria: in Europa ogni anno si verificano 372 mila morti premature, in calo dai 391mila del 2015. In particolare, il nostro Paese detiene il triste primato dei decessi dovuti al biossido di azoto (No2), che nel 2016 hanno raggiunto quota 14.600, e dell’ ozono (O3, 3000). Si classifica invece al secondo posto per il particolato fine PM2,5 (58.600 morte nel 2016). Nel 2015 in Italia i morti da biossido di azoto venivano stimati comunque a 20 mila unità.

Sono queste le statistiche contenute all’interno del rapporto annuale sulla qualità dell’aria. Lo studio è realizzato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) con i dati raccolti dalle centraline antismog.

Inquinamento aria,Torino sul podio

Secondo l’ala, il capoluogo piemontese contende con Parigi e Londra il primato di città europea più inquinata da NO2. Con la piccola differenza che le capitali di Francia e Gran Bretagna sono metropoli con molti più abitanti di quelli di Torino – la capitale inglese ne ha circa dieci volte di più. Ma Alberto Unia, Assessore all’Ambiente della Città sabauda, ha rispedito al mittente le accuse, definito “vecchi” i dati AEA, e affermando come questi risalgano a due anni fa.
“Nell’ultimo anno il quadro è migliorato – ha affermato Unia – più per merito delle condizioni meteo piuttosto che dei provvedimenti di emergenza”.

Dall’inizio dell’anno, nonostante le delimitazioni del Traffico a Torino, sono stati 52 i giorni di sforamento del livello di polveri sottili nell’aria. Diciassette in più dei 35 consentiti dall’Unione europea.

 Male Padova e la Pianura Padana

Maglia nera per Padova a causa del primato di Pm2,5 e Pm10. Secondo il report è quella la città più inquinata in Europa tra quelle di piccole dimensioni. Ma per i ricercatori, l’allerta riguarda tutta la Pianura Padana dove “Due milioni di italiani vivono in aree dove i limiti imposti dall’Unione Europea ai tre principali inquinanti sono sistematicamente violati”..

Nel 2018 la Commissione Ue ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per la sistematica violazione dei limiti dei valori di particolato e biossido di azoto. Un deferimento che, se confermato dalla Corte di Giustizia, potrebbe comportare un esoso danno economico all’erario italiano.

La situazione non migliora nemmeno nelle aree rurali, che registrano sforamenti quotidiani della soglia di guardia per il particolato.