Il progetto è stato finanziato per intero dal Monopolio della Lotteria della Finlandia, che devolve fondi per progetti sociali. Quello in questione si chiama “Immigrants on bike” ed è curato da Federico Ferrara, un italiano di 36 anni che dal 2018 forma 40 coach attivi in tutto il Paese, dove molti migranti, soprattutto donne, vogliono superare la paura che tutti da piccoli abbiamo provato quando tentavamo, pedalando, di restare in equilibrio. «La bicicletta è un primo passo verso l’integrazione – spiega Federico a BC – Questo progetto è frutto delle tante domande che, dal 2015, abbiamo iniziato a ricevere nella nostra associazione. I migranti volevano imparare ad andare in bicicletta».
Residente ad Helsinki dal 1999, Federico è diventato il project manager di “Immigrants on bike”, divenuto presto il suo lavoro all’interno della Finnish Cyclists’ Federation, membro come FIAB dell’ECF. «Siamo attivi in 12 municipalità di tutta la Finlandia, dove non proponiamo soltanto corsi per i principianti, ma anche lezioni avanzate su strada e prove pratiche in ciclofficina. Così le persone possono imparare la manutenzione base del mezzo, che alla fine gli regaliamo. I cittadini ci donano le biciclette per questo». Come ha raccontato a BC, finora l’iniziativa ha coinvolto quasi 500 persone.
Finlandia e migranti
Uno dei motivi che ha spinto Federico Ferrara a lanciare “Immigrants on bike” è per venire incontro alle esigenze dei migranti, che ogni giorno hanno bisogno di spostarsi con il mezzo meno costoso di tutti. «Qui pedaliamo un sacco: io tutto l’anno, anche quando il termometro segna meno venti gradi. Con questo progetto che permette ai migranti di imparare a pedalare, pensiamo di favorire l’integrazione». Obiettivo non facile, neppure nel civilissimo nord Europa dove il partito xenofobo e di estrema destra de I Veri Finlandesi è in testa ai sondaggi dopo il successo alle Europee.
La Finlandia ha visto aumentare negli ultimi anni gli arrivi di migranti dopo la decisione di Angela Merkel, nel 2015, di aprire le frontiere dell’UE e accogliere mezzo milione di persone, soprattutto siriani. Fra l’altro, proprio in Germania, vi avevamo raccontato di un progetto simile a quello di Federico Ferrara, che si proponeva di avvicinare le donne alla bicicletta.
Secondo i dati Eurostat, il Paese del nord Europa non sta però subendo una invasione visto che ospita meno di 6 stranieri ogni mille abitanti. Contro la xenofobia, diventata ormai uno dei temi più divisivi della politica, meno male che in Finlandia come in Italia, storie simili testimoniano quanto la bicicletta offra un’occasione di incontro, di riscatto sociale e di lotta all’emarginazione.