Non sono numeri paragonabili a quelli del bike sharing, uno dei primi in Europa. Ma con le sue otto biciclette a disposizione il Cargo Bike Share di Londra è un progetto che potrebbe fare da apripista per altre capitali europee, dove la mobilità ciclistica e la micromobilità vanno mano a mano diffondendosi. Si tratta di bici cargo a noleggio, in grado di trasportare fino a 80 kg, prelevabili in alcuni punti di Hackney, nel centro di Londra, dalle parti di Victoria Park.
Al costo di 1,50 sterline si sblocca il mezzo e il noleggio costa 10 penny al minuto. A differenza di altri sistemi di bike sharing non è possibile lasciare la cargo bike in un’altra stazione: bisogna fare ritorno al punto di partenza. I mezzi sono a pedalata assistita e ciascuna stazione ne ospita due. L’iniziativa è stata avviata nel settembre 2021 e rientra nel cosiddetto Zero Emissions Network, progetto finanziato dal comune di Londra. In questo la capitale britannica condivide una strategia con la Parigi guidata da Anne Hidalgo: l’obiettivo è ridurre il numero di automobili. Sadiq Khan, primo cittadino della capitale britannica, ha spiegato che il traffico motorizzato dovrà diminuire di almeno il 27%.
La Londra ciclabile è anche figlia del progetto che l’allora sindaco Boris Johnson aveva realizzato per la città. Ce ne eravamo occupati in questo pezzo, spiegando come il bike sharing e le super highway ciclabili siano frutto della sua amministrazione. Ma che ruolo avranno le cargo nella transizione ecologica? «Per le consegne dell’ultimo miglio o per i viaggi brevi, le e-cargo bike sono di gran lunga il modo migliore e spesso il più efficiente in termini di tempo per spostare oggetti grandi o pesanti. Sostituendo i furgoni, una rete di e-cargo bike ha il potenziale per trasformare le aree locali rendendole più sicure e più piacevoli da vivere e lavorare». Queste sono le parole di Philip Ellis, a capo di Beryl, l’azienda che si occupa di questo progetto pilota.