“I ciclisti non sono utenti della strada”, parola di Chris Grayling, membro del Partito conservatore nonchè Ministro dei Trasporti del governo britannico di Theresa May. Chiamato in causa durante una seduta parlamentare per aver provocato la caduta di un ciclista, che circolava in senso opposto, dopo aver aperto la portiera dell’auto blu imbottigliata nel traffico, il politico inglese ha confinato i ciclisti, con un commento tanto piccato quanto poco british, a utenti delle sole ciclabili.
Già lo scorso anno il Ministro dei Trasporti, si era distinto per un commento sulle ciclabili protette della capitale inglese, la causa, a suo dire, di diversi problemi per automobilisti e traffico. Presa di posizione che, in realtà, non ha battuto per azzardo il paragone fatto in passato dal collega conservatore Nigel Lawson, secondo il quale le ciclabili che stanno ridisegnando il tessuto urbano della metropoli starebbero in realtà rovinando Londra quasi quanto le bombe naziste durante la Seconda guerra mondiale.
A Chris Grayling non è dunque bastato il soccorso dato al ciclista vittima dell’incidente documentato dal video di un ciclista poi rilanciato dal Guardian. Tra chi ha protestato anche l’ex olimpionico in sella Chris Boardman, oggi consulente politico, che non ha apprezzato i commenti del Ministro di un paese che si è da tempo prefisso l’impegno di raddoppiare il numero dei ciclisti. Traguardo certo non vicino, stando alla sola sterlina investita per persona nel settore dalla Gran Bretagna. O comunque ben lontana dalle 20 sterline (circa 22 euro) spese per cittadino da paesi come Olanda e Danimarca.