Una piastra o una piccola targa con su inciso un codice identificativo per ogni bicicletta che verrebbe poi inserito all’interno di una banca dati. Contro l’emergenza dei furti il governo francese in settembre potrebbe imporre per legge la marchiatura di tutte le due ruote presso i rivenditori presenti nel paese. Secondo la stampa d’Oltralpe, questa misura punta anzitutto ad aumentare le speranze di quei ciclisti che ogni giorno in Francia sono vittime dei ladri e che tanto vorrebbero ritrovare il proprio mezzo.
Sarebbero infatti 400mila all’anno i furti di biciclette che in Francia costringono molti, dai lavoratori agli studenti, ad accantonare l’alternativa della mobilità ciclistica. In attesa dunque della banca dati, quello che gli esperti temono non è soltanto il sempre maggior ricorso a “ferrivecchi”, biciclette con tanti lustri sulla catena che – si spera spesso invano – “ingolosiscano” il meno possibile; il problema principale è che, come denuncia Le Parisien, il 20% di chi subisce un furto smette di pedalare.
«Non si tratta di colpire chi passa con il rosso, ma della possibilità di restituire una bicicletta rubata». Pierre Serne, presidente del Club des villes et territoires cyclables è tra quelli che sostengono questa banca dati, rassicurando sul fatto che la proposta dei codici per biciclette non significherà per i (tanti) ciclisti francesi una targa obbligatoria e magari un’assicurazione, ma magari una speranza in più per continuare a pedalare.