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Pedalare al sole: dieci consigli per non scottarsi

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Al sole in bicicletta
Con il bel tempo aumenta la voglia di pedalare. Ma ci vuole qualche precauzione.

Metalli e plastiche dei nostri mezzi sopportano con disinvoltura il sole della piena estate, la nostra pelle è molto più sensibile. Affaccendati sui pedali, non ce ne accorgiamo fino a sera godendoci l’abbraccio dei raggi: che ha tanti benefici per la salute (si pensi solamente all’attivazione della sintesi della vitamina D, fondamentale per il ricambio del calcio nelle ossa) e per l’umore, ma che non deve tradursi in una esposizione indiscriminata e senza filtri. In agguato ci sono danni a brevissimo termine, la classica scottatura che si farà subito sentire in serata; ma a più lungo andare, come documentato da una grande messe di studi clinici, può crescere l’incidenza di malattie e tumori, non sempre benigni, della pelle causati dall’esposizione al sole.

ATTENZIONE AGLI INDUMENTI: MEGLIO I CAPI TECNICI DAI COLORI INTENSI E SCURI. E NON RISPARMIATE SULLA LENTI PER IL SOLE

Il consiglio fondamentale dei dermatologi è sempre quello di evitare le ore centrali della giornata, in cui la luce del sole è più intensa; bisogna poi considerare che, secondo gli esperti dell’American Academy of Dermatology, l’inquinamento ambientale, sempre più significativo nelle nostre città, può addirittura raddoppiare i danni delle radiazioni solari alla pelle. Per chi usa la bici, sia su strade cittadine sia su sentieri fuori porta, è perciò importante indossare un abbigliamento che offra una protezione adeguata: da preferire i tessili dall’ordito fitto invece di tessuti leggeri e più trasparenti; le fibre sintetiche, con le quali sono realizzati gli indumenti più tecnici; i colori intensi e scuri rispetto a tinte chiare o color pastello. E ovviamente non deve mai mancare un buon paio di occhiali con lenti in grado di filtrare i raggi ultravioletti (Uv) e assicurare la protezione degli occhi.


La protezione fisiologica dalle radiazioni solari è garantita da un pigmento, la melanina, che si forma nella pelle in seguito a una serie di reazioni enzimatiche. La sintesi della melanina aumenta con l’esposizione ai raggi Uv ed è questo suo maggiore accumulo che determina lo scurirsi della pelle, l’abbronzatura. In dermatologia quantità e qualità della melanina presenti naturalmente nella pelle, insieme alle caratteristiche di pelle, occhi e capelli, definiscono il fototipo di un individuo, cioè lo classificano in base alle reazioni della pelle all’esposizione al sole e al tipo di abbronzatura che sarà possibile ottenere.
Nonostante l’azione protettiva biologica che svolge la melanina, è però indispensabile ricorrere a una protezione supplementare quando ci si espone al sole, utilizzando un cosmetico idoneo.
«Un buon solare va scelto in funzione del proprio fototipo, ma in caso di dubbi è sempre meglio utilizzare un fattore di protezione più alto – consiglia Daniela Villa, direttore tecnico L’Erbolario – senza dimenticare che i solari non sono creme di bellezza e perciò, soprattutto nei primi giorni di esposizione al sole, vanno applicati sull’epidermide con generosità.  Parliamo di 35 g di prodotto per ogni applicazione, circa sei cucchiaini da tè di crema; inoltre è inutile, se non dannoso, massaggiare troppo a lungo il solare».

CONTRO I RAGGI SOLARI SI PUò RICORRERE CON SUCCESSO A PRODOTTI NATURALI COME GLI OLI DI SESAMO O I DERIVATI DI ALOE E CALENDULA

Spf (Sun Protection Factor), il fattore di protezione solare, è la sigla che indica il grado di protezione dai raggi Uv che un solare è in grado di garantire una volta applicato sulla pelle. È un valore numerico che misura la capacità protettiva del prodotto verso i raggi Uvb, quelli considerati più nocivi. Per esempio, un Spf 15 filtra circa il 93% dei raggi Uvb, mentre un Spf 30 ne filtra circa il 96%. Ma anche i raggi Uva possono essere nocivi.
«Un documento della Commissione Europea prescrive, tra l’altro, che vengano considerati prodotti solari solo quelli in grado di fornire una protezione dai raggi Uvb e Uva superiore a 6 – spiega la cosmetologa – Quando in etichetta è presente il simbolo di un cerchio che contiene la sigla Uva, significa che il prodotto, in conformità alle prescrizioni della Commissione Europea, garantisce un’attività schermante dai raggi Uva pari a un terzo del fattore di protezione solare complessivo: un solare con fattore di protezione 30, per esempio, garantirà un’azione schermante dai raggi Uva pari o superiore a 10».

La gamma di filtri naturali e sostanze protettive a disposizione del formulatore è sempre maggiore – spiega l’esperta citando per esempio i derivati della crusca di riso, gli oli di sesamo, amaranto, jojoba e germe di grano o i fitoderivati di aloe, elicriso e calendula – e la loro efficacia è ampiamente dimostrata.


I Solari vengono suddivisi in quattro fasce differenti, a seconda del potere schermante: protezione bassa (spf 6, 10), media (spf 15, 20. 25), alta (30, 50), molto alta (+50). Ma un buon cosmetico solare non deve badare soltanto a difendere dai raggi UV.
«Il massimo della protezione si deve accompagnare a una giusta idratazione alla pelle, che va nutrita adeguatamente – prosegue Daniela Villa – Burro di karité, aloe vera, olio di argan e insaponificabili dell’olio di oliva sono sostanze naturali che aiutano la pelle a ritrovare elasticità e a prevenire la formazione di rughe». Proseguire il trattamento cosmetico anche dopo l’esposizione, applicando prodotti doposole idratanti è perciò utile a evitare la desquamazione e a conservare l’abbronzatura.
Anche le labbra, che quando al sole si somma il vento hanno la particolare tendenza a seccare e screpolarsi, richiedono protezione con prodotti specifici che ne conservano la morbidezza e riducono il rischio di herpes.
Attenzioni e precauzioni vanno moltiplicate per i bambini utilizzando solari formulati appositamente per loro; se sono molto piccoli, non dovrebbero essere mai esposti direttamente al sole.

… e infine, ecco a voi

Il decalogo della tintarella

  1. Limitare l’esposizione per i primi giorni, poi aumentarla gradualmente.
  2. Utilizzare una protezione adeguata al proprio fototipo.
  3. Rinnovare di anno in anno i solari, che col tempo perdono le proprietà protettive.
  4. Applicare il solare almeno mezz’ora prima dell’esposizione e ripetere l’applicazione in caso di esposizioni prolungate e abbondante sudorazione.
  5. Evitare di esporsi nelle ore più calde della giornata preferendo primo mattino e tardo pomeriggio.
  6. Non utilizzare profumi, deodoranti o prodotti per il trucco, che potrebbero lasciare macchie antiestetiche sulla pelle o scatenare reazioni allergiche da fotosensibilizzazione.
  7. Non trascurare la protezione di labbra e capelli.
  8. Indossare occhiali con lenti protettive dai raggi UV.
  9. Bere spesso molta acqua per evitare la disidratazione profonda.
  10. Dopo l’esposizione al sole idratare sempre la pelle per conservarne l’elasticità.