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Sospesa la Ztl di Madrid. È la prima volta di una grande città in Europa

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Madrid zona a traffico limitato
Madrid Central, nonostante i buoni risultati, potrebbe essere revocato dalla nuova giunta di centro-destra

Sospesa la Ztl di Madrid. La nuova maggioranza di centro-destra uscita dalle amministrative e il nuovo sindaco, Jose Martínez-Almeida, hanno cominciato la battaglia contro la zona a traffico limitato. L’aveva inaugurata la precedente amministrazione di sinistra della sindaca Manuela Carmena nel dicembre 2018. È la prima volta in Europa che una città così grande revoca una zona a traffico limitato. In Italia, in parte, è successo a Torino.

Il nuovo sindaco conservatore, già durante la campagna elettorale, aveva più volte attaccato il progetto di Carmena, Madrid Central, defininendolo un “disastro”. Martinez-Almeida, ha annunciato che  dal primo luglio 2019 non verranno più multati i veicoli che violano le restrizioni di accesso al centro.

La Ztl ha diminuito il gas del 48%.

La Ztl di Madrid copre circa 472 ettari del centro, in un’area che va dal Palazzo Reale al Museo del Prado. Il suo epicentro è in Puerta del Sol. All’area hanno accesso solo i veicoli elettrici e ibridi, con eccezioni per i trasporti pubblici e le auto dei residenti e dei disabili.

Secondo il gruppo ambientalista Ecologistas en accion grazie alla zona a basse emissioni, il centro di Madrid ha già registrato riduzioni record dei livelli di biossido di azoto, segnalando una diminuzione del gas di 48% nell’aprile 2019 rispetto al 2018.

La Ztl di Madrid ha fatto lievitare la vendita di veicoli a basso impatto ambientale. Per l’Associazione di categoria (Anfac), la vendita di veicoli elettrici, ibridi e a gas nella capitale ha toccato il 32% nel primo trimestre del 2019.

30mila morti all’anno per smog.

Una buona notizia visti anche le drammatiche statistiche dell’Agenzia europea per l’ambiente, secondo cui ogni anno circa 30mila spagnoli muoiono a causa di malattie legate all’inquinamento atmosferico.

La Ztl di Madrid aveva portato alla revoca da parte della Ue della  procedura di infrazione per i limiti della qualità dell’aria con conseguente multa e deferimento alla Corte di giustizia. Ma vista la retromarcia della nuova amministrazione non sono ancora chiare le prossime mosse dell’esecutivo comunitario.