Un Libro bianco per lo sviluppo dell’economia della bicicletta. Un impegno ufficiale per fare della Francia “una grande nazione ciclistica” coinvolgendo tutte le parti interessate, dal governo alle associazioni, dall’industria alla società civile. Presentato a metà novembre, La filiera economica della bici in Francia, è la seconda significativa tappa, in pochi mesi, di una strategia nazionale della bicicletta, dopo gli investimenti di 250 milioni di euro per il 2023 decisi a settembre.
In Francia si programma, in Italia si taglia
E questo mentre in Italia il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, tagliava i 94 milioni previsti per le ciclabili di casa nostra. Alla presentazione del Libro bianco, durante questi veri e propri Stati generali della bici in Francia, a sigillarne la sua importanza nella programmazione politica dell’esecutivo guidato da Élisabeth Borne, sono intervenuti quattro ministri in presenza e uno in videoconferenza.
Nove gli impegni formalmente assunti e dettagliatamente argomentati e quantificati. 1- Creare una struttura che unisca gli attori, organizzi una governance che rifletta la loro diversità e gestisca progetti comuni. 2- Creare un osservatorio per misurare i suoi impatti, gestire i suoi impegni e orientare le politiche. 3- Delocalizzare e far crescere la produzione di biciclette innovative, sostenibili e competitive in Francia, con l’obiettivo di aumentare la produzione nazionale e due milione di pezzi entro il 2030. 4 -Incoraggiare e supportare gli attori verso l’innovazione per soddisfare le esigenze degli utenti ed essere più competitivi. 5- Anticipare le esigenze di qualificazione e formazione, sviluppare l’occupazione e migliorare l’attrattiva delle imprese. 6- Promuovere e rafforzare la produzione e l’uso sostenibili, socialmente responsabili e radicati sul territorio, di biciclette, in particolare offrendo a tutti i cittadini la possibilità di far riparare la propria bicicletta entro 15 minuti da casa nel 2030. 7-Rendere la Francia la prima destinazione mondiale per il cicloturismo entro il 2030. 8- Stimolare la crescita di un ecosistema ciclistico sicuro, con un alto grado di servizi, adatto a tutti, in particolare aumentando la disponibilità di infrastrutture sicure fino a 100mila km e combattendo il furto con 20 milioni di parcheggi sicuri. 9- Promuovere gli attori della bike economy e i suoi benefici ambientali, sociali ed economici in Francia e in Italia.