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Bologna, all’Università 650 bici in sharing gratuito. «50 rileveranno PM10»

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Bologna
Il modello dell'Almabike è di uno studente di architettura, vincitore del contest lanciato dall'ateneo.

E se le università iniziassero ad attrarre gli studenti con un impegno concreto per la  mobilità sostenibile? L’Alma Mater Studiorum di Bologna ci vuole provare inaugurando un bike sharing d’ateneo con 650 mezzi.Le bici verranno affidate a matricole e personale in comodato d’uso gratuito per un anno. La consegna è già cominciata. Il servizio Almabike è il frutto di un lungo lavoro, avviato nel 2016, sostenuto anche dall’amministrazione: in particolare dall’ex assessore alla mobilità di Bologna, Andrea Colombo, oggi consigliere comunale. «Nel 2016 abbiamo iniziato a ragionarci – ha spiegato a BC Roberto Battistini, mobility manager dell’ateneo dal 2006 – e siamo riusciti ad accedere a un finanziamento di 600mila euro del Ministero dell’Ambiente».

Al bando per ricevere una delle 650 biciclette hanno partecipato 1200 studenti. «Non ci aspettavamo un successo simile – ha aggiunto Battistini – questa iniziativa vuole rafforzare il rapporto tra giovani e ateneo, soprattutto dopo mesi di lezioni, esami e lauree online». In questi anni di progettazione del bike sharing, l’università di Bologna ha prima lanciato un contest per realizzare la bicicletta d’ateneo – vinto da uno studente di Architettura – e poi ha avviato una collaborazione con Fab Lab, startup attiva a Barcellona. «Grazie a loro abbiamo miniaturizzato sensori per rilevare dati atmosferici, come quelli sull’inquinamento e sul livello di PM10. 50 delle 650 bici del nostro sharing sono dotate di queste apparecchiature».

Mobilità e anche ricerca. Capoluogo di una regione che potrebbe essere celebrata con decine di storie legate alle due ruote, Bologna è città ideale per gli spostamenti in sella. Ma Almabike servirà anche per raccogliere dati e informazioni. «Chi riceverà le biciclette dotate di sensori dovrà sottostare ad alcune disposizioni: ad esempio, dovrà percorrere spesso alcune vie per rilevare il tasso di inquinamento». C’è poi il capitolo sulle nuove ciclabili da realizzare, con tracciati e itinerari che potrebbero essere suggeriti all’amministrazione dalle abitudini agli spostamenti di centinaia di studenti che utilizzano il bike sharing tracciabile tramite GPS.

In vista del rientro tra i banchi, la preoccupazione dei mobility manager d’ateneo guarda infine a quanti giovani e docenti torneranno ad utilizzare la bicicletta. «L’emergenza sanitaria ha provocato un crollo dell’utilizzo dei mezzi pubblici – ha concluso Battistini – ma a Bologna il trend è evidente nell’ultimo decennio. Prima del Covid 19 il 20% degli studenti utilizzava la bicicletta per spostarsi tra dipartimenti e andare a lezione».