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Calzare la bici: 6 tipi di pedali da città, tra pro e contro

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In spinta sui pedali - Foto @ iStock/A.Grigorjeva

Quali sono i migliori pedali da città? Sgombriamo immediatamente il campo dai dubbi: non abbiamo una sola risposta, perché non esiste “la” risposta. I pedali giusti per i vostri spostamenti cittadini dipendono da diversi fattori: da voi, dalla vostra abitudine, dalle vostre abilità, dalla bici che usate. Vediamo pro e contro di 6 tipi di pedali che potrebbero (o no) essere usati per pedalare da casa verso l’ufficio.

PEDALI DA CITTÀ: I NORMALI

Sono forse quelli più usati, sicuramente montati su city bike, pieghevoli o “olandesi”. Pro: sono i pedali per tutti i giorni, non richiedono abilità particolari perché non ci sono agganci; e poi non serve praticamente alcuna manutenzione. Contro: se vuoi una pedalata più “performante”, i normali non sono proprio la scelta giusta.

I FLAT, AMPI E COMODI

I pedali flat sono comunemente usati su modelli di bici come mountainbike (anche da enduro o downhill) o bmx. Ma possono essere “utili” anche in città. Pro: la loro superficie ampia garantisce più appoggio, quindi più controllo e anche più spinta. Contro: non ci sono dei veri e propri “contro”, sicuramente la loro dimensione richiede un po’ di adattamento, anche dello sguardo, perché all’inizio vi sembreranno un po’ fuori misura.

I LOOK, DA CORSA

Con il termine Look intendiamo pedali a sgancio rapido usati sulle bici da corsa. In città si vedono spesso anche su bici fixed o single speed. Pro: come sopra, la pedalata è più completa e si può gudagnare qualche chilometro orario di velocità e quindi qualche minuto di tempo. Contro: come nel caso degli spd, richiedono una scarpa apposita (con tacchette), non proprio il mocassino o la classica da mettere sotto l’abito.

COME IN MTB CON GLI SPD

Spd sta per Shimano Pedaling Dynamics, tecnologia introdotta dal noto brand asiatico nell’ormai lontano 1990. Sono pedali a sgancio rapido: sotto le scarpe ci sono delle apposite “tacchette” che si agganciano (e sganciano). Oggi sono la tipologia più usata da chi pratica mtb. Pro: essendo il piede “agganciato” al pedale, la pedalata è più rotonda e performante, la gamba trascina (anche involontariamente) il pedale verso l’alto. Contro: se non siete pratici, occhio alle prime uscite, serve un po’ di confidenza con il meccanismo. E, se si usano come pedali da città, ai semafori occorre sempre ricordarsi di “sganciare”.

A METÀ STRADA: PEDALI IBRIDI

Sono forse il modello più usato da chi fa cicloturismo: gli ibridi hanno una struttura “doppia”, un po’ flat, un po’ spd. Da un lato si possono usare come quelli comuni, i “normali”, dall’altro si agganciano. Pro: buoni per tutte le occasioni, se mi muovete su una bici da trekking, li usate dal verso normale in settimana, dall’altro per le escursioni del weekend. Contro: il peso. Chiaro, stiamo parlando di grammi. Ma se volete un mezzo leggero, agile nel traffico, anche semplice, fate un’altra scelta.

I VINTAGE, CON LA GABBIETTA

Gabbietta, o cinghia. Un tocco un po’ vintage che piace anche ai giovani che vanno sulle fixed e si radunano nei bike café (a proposito di raduni, e tu che tipo da bike café sei?). Pro: la gabbietta aiuta a “richiamare” il pedale, quasi come nel caso dei modelli Look o spd. Contro: il piede va “infilato” e quindi bisogna sempre prestare attenzione, perché poi va anche “sfilato”. E poi usati al contrario sono un rischio perché gabbietta e cinghia si possono incastrare o agganciare per strada. Quindi, occhio!