«L’Ospedale di Cremona aveva fatto la richiesta direttamente al Comune: servivano biciclette da dare ai medici e agli infermieri arrivati da altre città per far fronte all’emergenza coronavirus». Enrico Platè è un operatore della Cooperativa Cosper che ha in gestione La Gare des Gars, una ciclofficina sociale inaugurata un anno e mezzo fa nel comune lombardo, tra i più colpiti dalla pandemia. «Abbiamo ricevuto sette biciclette da un parco sovracomunale – ci ha raccontato – sono mountain bike più che decorose: una volta sistemate le abbiamo portate al Seminario, dove alloggiano alcuni membri del personale sanitario. Come è ovvio, sono le persone che hanno più bisogno di spostarsi in questo momento».
Ospedale di Cremona, sostegno al bike to work
Vi avevamo già parlato di La Gare des Gars, una belle storia che unisce bicicletta e sociale sotto il Torrazzo. «La nostra ciclofficina – ha spiegato Platè a BC – è chiusa in questo momento, l’abbiamo aperta soltanto perché il meccanico potesse sistemare le biciclette da mettere a disposizione dell’Ospedale di Cremona». L’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) della città è stata tra le prime a essere investite dall’aumento dei contagi da Covid 19 in Lombardia. Nei giorni scorsi, per aumentare i posti letto, è stato anche completato l’allestimento di un Ospedale da campo donato dall’ONG statunitense Samaritan’s Purse.
La flotta di sette biciclette messa a disposizione del personale sanitario di Cremona è un contributo al bike to work per facilitare la spola dall’ospedale agli alloggi in città. In Italia anche Fiab è tra le associazioni che ha aderito all’appello per chiedere al Governo di mantenere aperti ciclisti e ciclofficine di modo da servire chi deve andare al lavoro o fare la spesa in bici. Esattamente come accade negli Stati Uniti, dove queste attività restano aperte.
A un anno e mezzo dall’avvio del progetto, abbiamo infine chiesto a Enrico Platè un bilancio delle attività di La Gare des Gars. «L’esperienza è assolutamente positiva: siamo soddisfatti, ma c’è tanto da fare. In questi giorni in cui tutti i ragazzi sono a casa ci siamo inventati una nostra campagna social per spingere i giovani a non uscire. Di che si tratta? Una canzone rap da diffondere sui social».