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Oro, carta e dintorni: 6 progetti visionari di bici creative

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Sada Bike, la bici senza raggi.

C’è quella di carta, con cui non si sarebbe mai potuto bucare. Poi ci sono quella stampata in 3D e quella pieghevole, talmente tanto pieghevole che dovrebbe entrare in uno zaino. E cosa dite della bici in plastica riciclata? Ci sono progetti di due ruote talmente visionari, o forse semplicemente un po’ bizzarri, che non hanno mai visto la luce e sono restati solo prototipi, disegni sulla carta: ecco una piccola selezione di bici creative: “impossibili”, o forse chissà…

PLASTICA – Tale Jaemin Jaeminlee, di Seoul, pochi anni fa aveva creato il prototipo di una bici urban il cui telaio era fatto di materiale plastico, leggero e resistente. Il nome del mezzo era Placha. Il telaio, almeno negli intenti, era un pezzo unico, con l’alloggiamento della borraccia ritagliato nella struttura stessa. La Placha però è rimasta un sogno, non è mai stata prodotta. Forse lo sarà in futuro ma al momento, per le strade di Seoul, come di tutto il mondo, non si vedono bici creative con telaio monoscocca in plastica.

VERTICALE – Si chiama NuBike, non ha la catena e funziona a “pedalata verticale”. Il meccanismo di spinta si trova nel mozzo posteriore. Le pedivelle non consentono un movimento circolare ma si azionano semplicemente muovendo le gambe su e giù. Rodger Parker, l’ideatore di NuBike, vive a Losa Angeles. Nel 2019 ha lanciato una campagna su Kickstarter ma non è andata a buon fine. In ogni caso chi fosse interessato può trovare i contatti sul sito ufficiale: probabilmente il buon Rodger lavora solo su ordinazione.

Bici creative, il prototipo senza raggi

PIEGHEVOLE – Pieghevole. Tanto pieghevole da entrare in uno zaino. Ruote comprese. Era la promessa di Gianluca Sada che nel 2014, fresco di laurea al Politecnico di Torino, aveva disegnato una bici senza raggi che si poteva “smontare” e trasportare comodamente. A oggi la Sada Bike non è ancora in vendita e in produzione. Ma sul sito ufficiale del brand è recentemente comparso una sorta di teaser che presenta um modello, con la stessa filosofia pieghevole, a pedalata assistita. Sarà la volta buona per l’ingegnere sabaudo?

D’ORO – Annoveriamo in questa lista anche le biciclette d’oro. Non nel senso che costano molto, ma che sono proprio realizzate in oro (e per questo ne avevamo parlato qui in un post sulle bici da nababbo). Per esempio, per 110mila dollari potreste ordinare una Aurumania Crystal Edition, bicicletta interamente realizzata a mano con un telaio placcato d’oro a 24 carati. C’è di più: 600 cristalli Swarovski completamente l’allestimento di questo bolide da esposizione, che nessuno si sognerebbe di pedalare per davvero. Gli esemplari in giro per il mondo si contano sulle dita di due mani.

DI CARTA – Dall’oro alla carta. Stile minimal, costo quasi ridicolo (almeno negli intenti sarebbe dovuta costare attorno ai 130 euro): la Urban Gc1, della startup messicana Greencode, non ha mai visto la luce. La bici di carta è rimasta un’idea, con tanto di avvio di una campagna di crowdfunding che però non si è conclusa come sperato dagli ideatori. E così per vedere in giro bici creative di carta (realizzata con il 55 per cento di cartone impermeabile, il 35 per cento di metallo e il 10 di plastica e gomma di recupero) bisognerà aspettare ancora un po’. O forse non la vedremo mai.

3D – Una su mille ce la fa. Per una bici entrata, forse, in produzione (si chiama Superstrata ed è una eBike moderna con telaio in carbonio), ci sono sono molte altre bici creative che sono state pensate per essere “stampate in 3D” ma che non hanno mai superato la fase della semplice progettazione. Per esempio la Arc Bicycle, ideata dall’Università di Delft, in collaborazione con una azienda privata: si tratta di una due ruote “stampata in 3D”, con telaio in metallo. A un primo sguardo si viene catturati, un secondo dopo si intuisce che forse è ancora troppo presto perché certi sogni diventino realtà.