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Coronavirus e bici: 5 libri per viaggiare dal divano di casa

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coronavirus e bici - divano
Buone letture da divano © Paola Formica per BC

Coronavirus e bici? Che fare? Niente uscite su due ruote, tutti sul divano: non si può pedalare, ma non ci viene tolto il diritto di sognare. E mentre progettiamo l’itinerario della prossima vacanza in bicicletta, possiamo lasciarci ispirare dai grandi racconti di viaggi scritti da chi ha pedalato in lungo e in largo per il mondo. Ecco allora 5 diari di viaggi mitici, ovviamente in sella a una bicicletta.

coronavirus e biciTRA I GHIACCI – Circa 1300 chilometri sulla Arctic Highway, in Canada, pedalati per la prima volta in inverno. L’ultracycler Omar Di Felice (che in questi giorni sta pedalando in Mongolia per portare a termine un’altra storica “traversata”) ha raccontato la sua impresa mozzafiato del 2018 nel suo libro Pedalando nel silenzio di ghiaccio (Rizzoli). Il messaggio per i lettori è chiaro: ognuno può individuare dentro di sé il limite da superare, oltre il quale c’è la felicità.

Coronavirus e biciNEL MONDO – Dodici, a volte 14 ore al giorno in bicicletta, per 144 giorni, per un entusiasmante giro del pianeta su due ruote. Paola Gianotti nel 2015 ha scritto Sognando l’infinito (Piemme) per raccontare i suoi quasi 30mila chilometri sui pedali. “Una cosa che ho imparato dalla bici è che i limiti sono solo mentali. Non sono Wonder Woman e ho avuto anche fortuna, ma ormai ho coniato il mio motto: quando non sai cosa fare, pedala”, racconta l’autrice. La prefazione è di Linus.

IN VETTA – Nell’autunno del 2005 sei amici partono dalla bassa e piatta Pianura Padana per raggiungere Lhasa, capoluogo del Tibet; qui inforcano le loro biciclette e cominciano a pedalare a un’altitudine di 4000/5000 metri giungendo a Kathmandu, in Nepal. Il racconto di questa pedalata sul tetto del mondo è raccontato da Giovanni Zilioli in Sotto i cieli del Tibet (Ediciclo). Le “riflessioni ad alta quota” dell’autore spaziano dall’incontro con il millenario popolo tibetano, al contatto con una natura dalla possente e vertiginosa bellezza.

Coronavirus e biciDALL’ALTRA PARTE DEL MONDO – Lontano? Lontanissimo. Fino in Australia. Ci avete mai pensato? Francesco Gusmeri l’ha fatto, ha mollato l’Italia e ha pedalato per 476 giorni e quasi 30mila chilometri per raggiungere l’altra parte del mondo. Da Brescia a Melbourne, attraversando tre Continenti, piantand tende nel bush australiano e nelle steppe dell’Asia, superando deserti, steppe, giungle e anche terre ghiacciate. Se volete ripercorrere passo passo, chilometro dopo chilometro, questo sogno diventato realtà, ecco Prendo la bici e vado in Australia. (Ediciclo).

PER TIRARE LE SOMME – Claude Marthaler è tra i più grandi cicloviaggiatori di sempre. E ha anche saputo raccontare in maniera sublime le sue avventure su due ruote. In Lo zen e l’arte di andare in bicicletta. La vita e altre forature di un nomade a pedali (Ediciclo) tira le somme e racconta quanto sia bello il mondo visto da un sellino. Perché la bici è lo strumento più semplice per liberare la mente dai pensieri, per respirare in serenità e per lasciarsi avvolgere e guidare dalle sensazioni.