Sono ammesse soltanto le biciclette pieghevoli e i monopattini. Niente tradizionali o elettriche per il cicloturismo. Nel comunicarlo Trenord, l’operatore ferroviario della Lombardia, non si è neppure accorto di essere scivolato perfino sulla data: il divieto è scattato – ironia della sorte – il 3 giugno, la Giornata Mondiale della Bicicletta. Mentre scriviamo non ci sono ancora comunicazioni ufficiali sul sito dell’azienda, che ha comunque confermato la decisione per questione di carattere sanitario. Le biciclette a bordo creerebbero ingorghi pericolosi in questo periodo di distanziamento sociale obbligatorio.
Eppure le due ruote potrebbero anche funzionare da distanziatore naturale tra una persona e l’altra. Le carenze sull’offerta bici+treno sono conclamate da anni: i rapporti Pendolaria di Legambiente denunciano i disagi sui treni dei pendolari. In una regione dove, a differenza di altre, finora bisognava pagare il biglietto per la bicicletta la novità scontenterà non soltanto i lavoratori, ma anche quei cicloturisti che avrebbero voluto sfruttare l’estate per esplorare le bellezze delle Regione a ritmo lento.
Il divieto di bici a bordo deciso da Trenord (fino a data da destinarsi) potrebbe stupire anche i tanti italiani che stanno scegliendo di sfruttare il bonus mobilità (qui tutte le info) per cambiare stile di vita e, magari, andare più spesso al lavoro in bicicletta. Come se non bastasse, la decisione va perfino in controtendenza rispetto alla visione espressa dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, il quale sta lavorando non solo per aumentare il fondo per il bonus, ma rivendica le decisioni a sostegno della mobilità ciclistica contenute nel Decreto Rilancio.
La decisione di Trenord riconferma il quadro delle due Italie su rotaia: quella dell’alta velocità e quella dei pendolari. In attesa di capire per quanto varrà il divieto, l’auspicio è che il Governo colga l’occasione della ricostruzione economia per ripensare al modello dei trasporti, favorendo i treni e attrezzandoli con adeguate carrozze bici.