Che gli piacessero le biciclette non era una novità. Il comico milanese Giovanni Storti è già stato testimonial dell’AIDA, l’Alta Italia Da Attraversare, la ciclovia disegnata da FIAB che corre da Susa fino a Trieste. Domenica 13 dicembre sempre lui ha ricoperto il ruolo di battitore d’asta di “RegalaStaBici!”, organizzata dalla sezione italiana del World Bicycle Relief, organizzazione non profit che da anni dona e distribuisce biciclette nei paesi del terzo mondo. Da marzo ad agosto, 2.365 biciclette “di emergenza” sono state assemblate e consegnate a medici e operatori sanitari in Kenya, Zimbabwe, Zambia, Malawi e Colombia.
Il 13 dicembre Giovanni Storti è stato battitore d’asta insieme a Paola Piacentini e Giorgia Battocchio. All’asta non sono state battute soltanto biciclette, ma anche telai e accessori donati dai produttori. Stando a quando si legge sulla pagina del fund raising «bastano 134 euro per “adottare” una bicicletta e destinarla, attraverso World Bicycle Relief, a chi ne ha bisogno in Africa». Su BC più volte abbiamo raccontato storie in cui la bicicletta rappresenta occasione di riscatto e di autonomia: è successo in Finlandia come in Myanmar.
I numeri del World Bicycle Relief sono eloquenti: in 15 anni di attività in Africa l’organizzazione ha donato mezzo milione di mezzi. Oltre ad essere strumento di libertà, la bicicletta può anche salvare la vita: l’utilizzo delle cosiddette bici ambulanze è in crescita nelle zone più remote del mondo, dove è difficile accedere con i veicoli del pronto soccorso. Nello Zambia il progetto pilota “MamaZ Against Malaria” permette di guadagnare ore di tempo negli spostamenti da casa all’ospedale.